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anni '60, beirut, bow wow wow, guida, i want candy, it's cold outside, lana del rey, Le avventure sulla PilloleMobile: facciamo tutto for the LULZ, macchina, nantes, national anthem, patente, rock psichedelico, the choir
Bene. Dato che questo blog ha ormai preso definitivamente una deriva frivolissima (che dite, mi metto a fare la fescionblogghe pure io?), non vedo cosa mi impedisca di continuare su questa linea, più consona alla deliziosa coglionaggine adolescenziale – per fare la trentenne metafisica avrò tempo finché vorrò (quest’ ultima frase mi ricorda molto quel militare che diceva “Dormire? Avrete tempo quando sarete morti!”).
Saprete, se non altro perché vi sto ammorbando fino allo sfinimento coi miei potenti mezzi tecnologici, che la sottoscritta sta faticando assiduamente per guadagnarsi la patente. E con “faticando assiduamente” intendo, ovviamente, creare la compilation agile e tranquilla da ascoltare a palla come una tamarra quando sarò agile e tranquilla alla guida del bolide. Mi sono impegnata tantissimo, e in un lampo di inconsueta magnanimità ho deciso di condividere con voi una parte dei frutti del mio duro lavoro. Perché poche canzoni sono così adatte alla guida spensierata come quelle che vado ad elencarvi. (Passate il cursorino sulle immagini, non lo ripeterò mai abbastanza)
Ma non è finita. Cosa sarebbe un buon CD per la macchina, senza un figherrimo nome per la macchina stessa? Provvisoriamente ho deciso di indicarla, in onore dei miei lettori, con il nome di PilloleMobile. Ma mi serve qualcosa di più corto, amichevole, quotidiano, da poter usare scorrevolmente nelle imprecazioni, che stia bene dopo una frase tipo “Oh, oggi mi metto proprio a guidare xxx, quella buona, vecchia carretta!”. Mi affido con tutto il cuore a voi, perché possiate aiutarmi in questo difficile compito.
Intanto, una volta completato un abbozzo di questi due immani compiti, mi sono presentata davanti a mio padre dicendo che ero a buon punto, avevo la musica e un nome provvisorio per la vettura – omettendo qualsiasi lieve accenno a studio, manuali, segnali stradali (anzi: pitture rupestri) e robe del genere. Il degno genitore ha alzato un sopracciglio, mi ha guardato come il maestro Shifu guarda il panda Po all’inizio dell’addestramento, e ha deciso che bisognava mettermi al volante. Ora arriverà il resoconto che vi ripagherà finalmente di anni e anni passati a leggere i miei post. Ora sì che potrete farvi un’esatta idea della schizzoide della quale leggete i blaterablatera sul vu vu vu. Preparate i popcorn al formaggio, stendete il tappetino, mettetevi comodi e godetevi una puntata di: “Le avventure sulla PilloleMobile: facciamo tutto for the LULZ“.
[Sappiate che con questo sacrificio, fatto per amor vostro e di cronaca, diventerò definitivamente lo zimbello dell’universo internettaro. Se mai avrò dei figli, impedite loro di leggere quanto vado a descrivervi.]
Area desolata, dove NESSUNO potrebbe mai rischiare la sua incolumità, e soprattutto percularmi. Sono tesa come un cavo della luce teso. Mio padre comincia a spiegare tutta la parte meccanica della macchina, perché ha aspettato 18 anni per poter finalmente farlo: lo scopo della sua vita è raggiunto, è come un ricercatore che da 18 anni aspetta di poter declamare il discorso d’accettazione per il Nobel in chimica. Fra termini specialistici vari, ho la ricettività e l’intelligenza vitale di un paguro bernardo spappolato dal becco di un gabbiano.
Ecco che cominciamo con la parte pratica. Cintura. Frizione. “Spingi il pedale fino in fondo”. Tutto bene. Guarda come filo liscia. Posso fare il casting per Fast and Furious. Metto il cambio dal folle ad una dignitosa prima. Da qualche parte bisogna iniziare. Sono potente, magari facciamo il remake di Caccia al ladro con le sfrecciate di Grace Kelly per i tornanti di Monaco. Non c’ho mica paura io. Peccato che abitiamo in pianura, mi mancano i tornanti, rendono tutto più emozionante, potevamo fare la prima guida in un’autostrada panoramica, non c’ho mica l’ansia io. “Adesso premi il gas”. Certo. Come no. Ecco che premo fino in fondo il…
WHOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOM.
Porc.
Porca.
Porca di quella.
“Ehr… lo sai che mi stavi per far saltare i pistoni?” (Mio padre dixit)
Ah. Ecco. Ecco cos’era quel rumore da ciclope risvegliatosi dopo aver ricevuto un palo nell’occhio. I pistoni. Vabbè, fa niente, magari la prossima volta ditemelo che il pedale del gas è abbastanza suscettibile. Lo posso capire, anche io ho i miei momenti di rabbia a volte, basta che ci mettiamo d’accordo, perché in questo momento sta passando per la via presunta deserta un’allegra famigliola con tanto di passeggino e bimbetto puffettoso. Mentre io traccio tranquillamente una traiettoria a zigzag lungo la strada.
“Andatevene!” “Salvatevi la vita!” “Non sapete cosa state facendo!” “Vostro figlio è un bambino innocente!” grido in preda al panico, mentre il mio santo piedino si dirige inconsapevolmente verso il pedale di mezzo, producendo una frenata che salva la pelle a ben tre persone contemporaneamente, più la fedina penale mia e del mio maestro Shifu. Mi sento Giovanna d’Arco e Florence Nightingale messe assieme: soldatessa del motore e salvatrice di vite.
Ed è così che ci troviamo, provati dall’esperienza, dentro un’automobile frenata in mezzo alla strada. Proprio nel momento in cui mio padre, riflettendo sull’obiettivo a cui ha dedicato la sua preparazione durante la mia infanzia, butta l’occhio sul freno a mano. Tirato. Dall’inizio della guida.
“Figlia mia, non so come dirtelo, ma… mi sono dimenticato di togliere il freno a mano prima di iniziare.”
Da questo ho capito un’importante lezione: il gas funziona sempre troppo, il freno a mano troppo poco.
TRUE STORY.
THE END.
paperi si nasce ha detto:
Meraviglioso pezzo! Mi hai fatto morire, ma ancora di più l’inconsapevole istinto di sopravvivenza che aveva spinto tuo padre a non togliere il freno a mano… 🙂
Devo dire però che dalla lettura dei commenti ho appreso che per cambiare marcia si usa guardare attentamente il contagiri (ovviamente distogliendo lo sguardo dalla strada), oppure che per evitare di andare indietro partendo su una strada in pendenza si parte a tutta birra…
Poi non mi credono quando dico che andare a piedi è pericoloso…
LadyLindy ha detto:
io sono pericolosa a prescindere.
ailuiG ha detto:
Chi si è mangiato il mio commento? 😦
LadyLindy ha detto:
il malvagio WordPress. 😦
La Ragazza con la Valigia ha detto:
Ahahahah LOL!
Consiglio per stabilire quando il gas sta funzionando troppo senza dover per forza ascoltare il motore o ancora prima le vibrazioni del cambio: sul cruscotto troverai uno strumento che io amo alla follia, che è il contagiri. Per dirla in soldoni, quando la lancetta si trova in una posizione dai 2 ai 3000 giri (a seconda del modello della macchina, potresti anche trovare scritto 2/3 o 20/30) è il momento in cui devi cambiare. In genere, parlo per le city car, quando supera i 3000 giri il pistone sta già uscendo dal cilindro implorandoti di passare alla marcia successiva.
Non fare come me che all’inizio giravo ai 50km/h con la macchina in seconda e il motore che gridava vendetta al cospetto di Dio perché avevo paura a mettere in terza.
LadyLindy ha detto:
quando mio padre mi ha detto “è ora di aumentare marcia” io ho abbassato il gas.
TROLOLOLOLOL.
Bibi ha detto:
Si cambia non in base ai giri…ma in base al sussurrare rotondo del motore…se il motore “urla” è da un pezzo che devi cambiare..ma son cose che si imparano con il tempo e solo se ti piacerà guidare.
“Piacer guidare” vuol dire ascoltare il motore…sentire lo sterzo…insomma vuol dire entrare in simbiosi con l’auto.
Comunque ti sarei grato se potessi pubblicare una specie di timetable dove evidenzi i giorni in cui ti accingi a guidare con relativi orari e soprattutto i “LUOGHI” dove intendi svolgere tale attività….grazie
a.y.s. Bibi
LadyLindy ha detto:
sì ma infatti io sto avvisando tutti di girare al largo. A te, che abiti a distanza da me, consiglierei di tenerti lontano per esempio dalla zona compresa fra i confini Tosco-Emiliani e le Alpi.
O forse intendevi come luogo tipo “strada pubblica”, “strada privata”, “parco”, “safari nel deserto”…?
Lario3 ha detto:
Grandissima!
Grazie mille per il commento, CIAO!!!
LadyLindy ha detto:
… a te! 🙂
dal chianti ha detto:
… io non ve lo dico mica se sono passata …
e allora sei stata bocciata 😦 ritenterai … e ripassa i parcheggi in retromarcia
co’ la patente, e non è essenziale, ti si prospetta questo:
LadyLindy ha detto:
uh, ma devo ancora farlo! Non portare sfortuna eh 🙂
Cavalier Amaranto ha detto:
si è perso il mio commento………dispiacere……
LadyLindy ha detto:
MA COME?
Wordpress schifo!
Sendivogius ha detto:
Ai bei tempi che furono, mio padre per le lezioni di guida pratica sceglieva sempre strade strette e piene di tornanti, meglio se in collina, perché (parole sue): “a guidare su un rettilineo in pianura sono capaci tutti”. Nel novero, al termine della guida, ricordo il timpano destro da ricostruire e gli scappellotti dietro la nuca ad ogni errore, insieme alla mitica frase: “La macchina parla! Devi imparare ad ascoltare il motore”.
Ergo, a tutt’oggi faccio volentieri a meno dello stereo in auto, magari imbottigliato nel traffico, consumando pacchetti di Rothmans, per percorre 5 km in due ore. Per questo, solitamente, uso i mezzi pubblici..:)
LadyLindy ha detto:
“Devi imparare ad ascoltare il motore.”
Bene.
Abbiamo appurato che mio padre e tuo padre sono la stessa persona, quindi siamo fratelli. Ciao, fratello.
E comunque penso che finirò così anche io.
alieno ha detto:
Pensa che quando ero giovane io, la patente si prendeva a 21 anni e con la mitica 500 si scalava di marcia con la doppietta: “terza frizione folle+gas frizione seconda”
LadyLindy ha detto:
mio padre mi ha un po’ spiegato come funzionava con la 500, un suo amico la guidava spesso e lo aveva fatto guidare a sua volta… era un modello con le portiere controvento, è possibile? Comunque ha definitivamente ucciso tutte le mie ambizioni di guidare auto d’epoca.
alieno ha detto:
le prime 500 avevano le portiere controvento, le marce non erano sincronizzate per cui … grattate a gogò. Per non parlare dello sterzo senza assistenza, nei parcheggi la fatica si faceva sentire
Ellie ha detto:
Haha! Assurdo, la storia del gas è identica a quella che è successa a me con il mio paparino. Anche lui purtroppo si è scordato di avvertirmi che il gas va schiacciato poco a poco.. In quel momento mi trovavo su un prato e per fortuna la macchina invece di partire a raffica ha “solamente” scavato un bel solco per terra….
LadyLindy ha detto:
La prima guida su un prato? E com’è stata?
(Già immagino i bambini che vedono il tuo buco e pensano “eeeh, guarda che bello, qui ci sono le talpe!”)
Ellie ha detto:
Solo la prima partenza, poi ci siamo ritirati sull’asfalto.. Che poi alla fine del prato c’è il cimitero, quindi se ci andavo a sbattere contro eravamo già a posto. Almeno, come dici tu, i bimbi saranno contenti!
emiliana.paranoica ha detto:
Io il freno a mano infatti non lo metto mai.. (abito in pianura anche io)
LadyLindy ha detto:
Il fatto è che noi, nonostante la pianura, abbiamo le strade bastarde che pendono. So che sembra impossibile, eppure se la lasci senza freno a mano comincia impercettibilmente ad avanzare, tipo un gatto che sta pedinando la cavalletta.
emiliana.paranoica ha detto:
Va beh, ma allora la lasci in folle!
LadyLindy ha detto:
Oddio.
Hai ragione.
*sviene*
alieno ha detto:
Non ti conviene lasciarla in folle … si muove con maggiore velocità. Una regola è quella di inserire la marcia inversa a quella della possibile direzione del moto. La retromarcia se la macchina tende ad andare in avanti la prima se tende ad andare indietro
LadyLindy ha detto:
ecco, questo mi sarebbe stato molto utile oggi. Quando sono dovuta partire in pendenza sul retro, e appena tolto il freno a mano mi impanicavo perché dovevo partire il più in fretta possibile o finivo
di culoin retro su un incrocio trafficato e senza diritto di precedenza.unanuovavita ha detto:
…e già immagino quel profumino di frizione bruciata… così simile agli asparagi in cottura!!! 😀
cmq, niente di che. io ricordo la prima guida: macchina nuova di mio padre, mio padre a fianco tirato come un elastico. io parto, parto benissimo, guido, cambio le marce… poi si presenta la prima curva e io NON GIRO IL VOLANTE! Povero, povero papà… ha perso 10 anni di vita ^___-
LadyLindy ha detto:
Ecco perché c’era odore di asparagi! Mi sembrava strano, mica li avevamo cotti in macchina.
Bè, allora comincio un po’ a consolarmi? Pochino pochino?
hetschaap ha detto:
No, scusa, mica può essere vero… Ti sei fatta tutta quella strada con il freno a mano tirato? Non ci credo! Ma la macchina è salva? Non hai distrutto ogni cosa?
LadyLindy ha detto:
LO SO!
Una cosa incredibile… eppure ho fatto tutta la strada. Zigzagando. E la macchinozza, poverella, soffriva ma non aveva il coraggio di dirmelo. 😦
mozart2006 ha detto:
Io come nome Suggerisco Eleanor, la mitica Ford Mustang del 67 che Nicolas Cage in “Gone in 60 seconds” non riusciva mai a rubare…
Ah, scusa la domanda indiscreta, ma ti hanno promosso, ragazzina? 😀
LadyLindy ha detto:
(L’ho visto quel film! Mi ricordo soprattutto la stranissima capigliatura di Angelina Jolie versione freak-tamarra)
Per un motivo che un giorno ti spiegherò, quel nome mi risulta graditissimo, anzi uno dei migliori sulla piazza, ma sono impossibilitata ad usarlo.
Promossa 🙂
unbombarolo ha detto:
Mi fai ricordare quando, migliaia di secoli fa, presi la patente. Non ne ero entusiasta, devo dire, mi costrinsero mia madre e la mia fidanzata di allora. Poi quella ha deciso che non guido come vorrebbe, e con me non viene volentieri, e questa mi ha lasciato, ma la patente mi è rimasta. Ora, dopo aver guidato svariate macchine diverse, molte in trasferta a noleggio, anche in Inghilterra contromano, mi sento abbastanza sicuro, alla guida. Anche di piccoli furgoni. D’altronde, si sa che a distanza di anni sembra tutto più semplice, anche l’esame di Istituzioni di Fisica Teorica (no, forse questo no, ma in generale funziona).
Comunque, ai tempi della scuola guida, un pensiero mi consolava. Anche i peggiori cerebrolesi prendono la patente, io, nella mia aurea mediocritas (forse un po’ scarsitas, ma non proprio tragedia, spero) DOVEVO farcela. Ce la feci. Vai tranquilla, con colonna sonora e nome per la macchina, il più è fatto.
LadyLindy ha detto:
eh, lo dico anche io che musica e nome dovrebbero bastare.
Non mi credono.
Mah.
Sappiate, lo dico a tutti, che io non ve lo dico mica se sono passata o no. MUAHAHA