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Vita In Pillole

~ Tipico blog di un'adolescente atipica

Vita In Pillole

Archivi tag: Virginia Woolf

Cose da fare mentre sentite la mia mancanza

12 lunedì Nov 2012

Posted by LadyLindy in Telegraficamente

≈ 15 commenti

Tag

Clamm Magazine, collaborazioni, comunicazione di servizio, gangnam style, GROSSE GROSSE COLLABORAZIONI, joe biden, lana del rey, Obama, PSY, veloce, Virginia Woolf

Sono consapevole che questa è forse l’assenza più lunga nella storia del blog.

Ma sono troppo occupata a studiare le mosse di PSY mentre interpreta Gangnam Style in modo da distrarre i miei nemici e conquistare il governo del mondo.

Intanto, per non farvi stare troppo in astinenza da pillole, vi lascio un elenco di cosette che per mio inequivocabile ordine dovrete leggere/fare.

1. Date un’occhiata alla mia rubrica su Hey Kiddo per mettervi in pari con gli articoli.

2. Affrettatevi a cliccare su Clamm Magazine perché abbiamo fatto uno splendido speciale sui morti. E non cominciate a storcere il naso, guardate che mi sono voluta superare e ho scritto ben due articoli: uno musicale (QUI) e uno con la grande capa Ragazza con la Valigia (QUI).

3. Fatevi una cultura su Lana del  Rey dato che prossimamente ve ne parlerò, e vi interrogherò con valutazione finale mentre espongo i miei dubbi esistenzial-musicali.

4. Cucinate dei dolcetti autunnali. E qualsiasi cosa implichi l’utilizzo dei funghi.

5. Dite a Obama che, se vuole proprio salutarmi, adesso non riesco assolutamente a rispondergli: è un momento abbastanza stressante. E comunque pochi tiramenti, perché la vera star è Joe Biden, raro esemplare di FILF.

Bene, ora vi lascio ad eseguire le consegne, e voi mi ritroverete più coreana e più rapper che mai.

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Membri onorari della nostra Setta: Yolande de Polignac

06 sabato Ott 2012

Posted by LadyLindy in Dato che a scuola ci vado pure io...

≈ 18 commenti

Tag

cultura, giornata dell'unicorno, kim il sung, Maria Antonietta, mean girls, membri onorari, servi della gleba, setta dell'ammmore, storia, tè, unicorno, Virginia Woolf, xviii secolo, yolande de polignac

Prima di bruciarvi i neuroni col seguito: qualche tempo fa è uscito un mio articolo su HeyKiddo [QUI] che vi sarà utile se avete dei figli in età scolare, anzi, vi sarà utile e basta.

Un mio caro lettore (Mozart2006) mi ha gentilmente fornito un sottotitolo ulteriore al blog, ovvero La Setta dell’Ammmore. Vi dico soltanto che mai mi sarebbe potuta venire in mente una denominazione più appropriata, quindi sappiate che d’ora in avanti questo sgangherato spazio internautico sarà la base della suddetta Setta formata da me e dai miei lettori, supporter, fan, elettori, adoratori e schiavi servi della gleba aiutanti.

Ma veniamo alla composizione dettagliata del CdA:

1. IO, AL VERTICE SUPREMO. Padrona di casa e dittatrice unica, dotata dei poteri decisionali su qualsiasi cosa, condizioni atmosferiche comprese (Kim Il-Sung è solo un dilettante! E con questo ci siamo bruciati le visite nordcoreane). Quando sono triste, sul blog cade la pioggia. Se io dico che ho visto un unicorno di Swarovski, così è, e voi non oserete metterlo in dubbio.

2. I miei lettori, pazienti esseri umani che si degnano di sopportare il mio delirio sugli unicorni. I lettori verranno trattati da Sua Eccellenza Scintillante Me Stessa allo stesso democratico modo, in quanto inconsapevolmente membri della Setta. S.E.S.M.S. avrà un particolare occhio di riguardo per:

* Mozart2006 in quanto ideatore del nome e mente ingegnosa dietro a tutta la baracca (tipo Casaleggio con Grillo)

* La Ragazza con la Valigia in quanto Ragazza con la Valigia e mia sorella di madre diversa

* Tutti i blogger inseriti nella mia Sacra Blogroll, che non ho voglia di elencare di nuovo quindi andateveli a vedere voi

Le regole sono molto semplici:

I. Io ho sempre ragione

II. Il nome della Setta è utilizzabile solo da coloro che ne fanno parte, quindi tutti voi che state leggendo, ma esclusivamente ricordandosi della tripla M nella parola “Ammmore”. Qualsiasi infrazione sarà punita con mille foto di turisti nordeuropei in calzino bianco e infradito.

III. Ci sono quattro date fondamentali da ricordare: 25 ottobre, festa nazionale in quanto mio compleanno; 3 ottobre, tenetelo a mente per il prossimo anno, Giornata Universale di Mean Girls; 27 febbraio, Giornata Mondiale dell’Unicorno come suggerito da Sarinski; 25 gennaio, Giornata Internazionale della Fighissima Virginia Woolf.

IV. Ogni tanto la S.E.S.M.S. sceglie un membro onorario della Setta, che può essere un personaggio fittizio, vero, morto, vivo, bello, brutto, cattivo, buono, biondo, moro… insomma, ci siamo intesi. Per darvi un’idea della serietà di questa cosa, ecco che parto subito con la prima nomina ufficiale – chi avrà qualcosa da ridire, sarà pubblicamente definito “Persona di Cattivo Gusto”, massimo disonore (“disonore su di te, disonore sulla tua mucca…” cit.) ed infamia all’interno del nostro candido circolo – perciò diamo il benvenuto alla cara

Yolande de Polastron, duchessa de Polignac

in qualità di PR e ragazza immagine. In poche parole, lei sarà la nostra organizzatrice di feste ufficiale: con una tipetta tanto intraprendente ed effervescente, di certo non avremo tempo per annoiarci. E saremo ovviamente i più fighi membri di un circolo esclusivo nell’intera storia dei circoli esclusivi al mondo. Magari calmerà anche qualche bollente spirito nei flame delle assemblee dell’Ammmore, la sua calma imperturbabile è famosa. Intanto, propongo per tutti noi in dotazione un capellino come il suo.

Au revoir!

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Onde e liste importantissime

27 venerdì Apr 2012

Posted by LadyLindy in Pensieri di sfuggita

≈ 31 commenti

Tag

bronte, budicca, Charlotte Brontë, comunicazione di servizio, dante alighieri, Emily Bronte, fashion week, Freddie Mercury, Inghilterra, letteratura, liste, onde, Puglia, risata, Roberto Cavalli, Tina Fey, trollface, Virginia Woolf, vivien leigh

Salve salvino.

Sì, sono proprio io. Quella che intasa il vu vu vu, ogni tanto, e poi sparisce per un po’ risucchiata dalle onde.

Ogni tanto (a volte ritornano) la si ritrova a postare, tanto per far capire al mondo che non si è ancora gettata in qualche fiume o che la schizofrenia non sta prendendo il sopravvento. Non mi hanno ancora rinchiusa in qualche centro per disintossicazione da pc, muffin o muffin visti col pc, pensate! C’è davvero una speranza per tutti.

E quest’ultima frase è da tenere bene in mente, se consideriamo che ci sono un sacco di novità sia per me che, udite udite, per i miei pazienti lettori. (O i miei pazienti e basta? Dai, che qualche risata ve la fate.)

Prima di tutto, il magazine con cui collaboro ha un sito tutto nuovo: http://www.clammmag.com/ . E voi LO VISITERETE because of reasons. La grafica è un capolavoro, vi dico solo questo. Correte, siete ancora qui?

Poi: se anche voi cinguettate nel mondo di twitter (e allora mi seguirete di ceeeeerto), sappiate che settimanalmente potrete leggere un mio contributo su @TweetDisco54. A volte saranno testi letterari commentati da me (cioè, diciamo che ci provo), a volte invece sarò proprio io a scrivere (cioè, diciamo che).

Non è finita! Per darvi una specie di anticipazione, una priviù che nemmeno le collezioni della Fashion Week a Campana di Sotto, sappiate che ho anche un’altra collaborazione in vista a cui tengo molto. Cioè, vi rendete conto di quanto sto lavorando per voi?  – In verità mi diverto un sacco, non sentitevi in colpa.

E anche queste comunicazioni di servizio hanno lambito la costa, per tornare alla vecchia parola chiave che mi perseguita e mi ossessiona drammaticamente: l’onda. Ci stavo ragionando ultimamente, sotto l’influenza di varie persone, letture e note: tutto è onda, l’onda è tutto.  La luce, il tempo, le nostre emozioni. E’ un mindblown di proporzioni epiche, anche perché non ci si può fare niente se non vivere i nostri giorni e basta. Io spero veramente che i buddhisti, sulle loro teorie di reincarnazione, abbiano ragione – non che mi interessi in cosa posso essere trasformata, purché non in un’orrida cimice, l’eterna nemica –  altrimenti sarebbe una mezza fregatura. Da non dormirci la notte. E voi lettori, fedeli nella gioia dei link, mi rimarrete fedeli anche nell’insonnia: sennò che rapporto è?

Chiudo questi drammi con una lista, sperando di alleggerire la risacca del mare, ripresa dal post della mitica Sarinski – lei stessa è da incolpare per questa mia uscita, dato che voleva leggerla. Si tratta dell’  elenco degli esseri umani (e non) che mi piacciono di più al mondo. Alcuni li abbiamo in comune. Lista in continuo aggiornamento, se mi andrà.

* Una delle mie identità, non tutte assieme però.

* Tutte le identità dei miei genitori

* Luna principessa argentata

* Tortellino, gatto infedele

* Adeline Virginia Stephen in Woolf

* Charlotte Brontë in Nicholls, Emily Jane Brontë, Anne Brontë – il cosiddetto Brontësauro.

* La suora che non vuole che io diventi bigotta

* Durante Alighieri

* La trollface

* Saylor Nebbia (Lo so che si chiama Saylor Mercury, bellissimo cognome fra l’altro, ma io e le mie amichette l’abbiamo sempre chiamata così)

* Farrokh Bulsara

* Tilda Swinton e Tina Fey assemblate in un Transformer

* Vivian Mary Hartley, Lady Olivier

* Il pianista Sam

* Quello strano coso verde dei sofficini che ti slinguazza sullo schermo dicendo “Tu non hai fame?” [Forse è un camaleonte, ma non mi ricordavo come si chiamasse, ndr] [La Sarinski suggerisce, dalla regia occulta, il nome: CARLETTO!]

* Maga Magò

 * Chocola di Sugar Sugar Rune

* il gatto Salem

* Budicca, che non si scoraggia micca. Fa schifo la rima, ed è pure scorretta, ma la tentazione era troppo forte

* Lady Gaga

* Jo Calderone

* Vita Sackville – West

* Anne Frank

* Joannes Chrysostomus Wolfgangus Theophilus Mozart

* Maria Cristina Beatrice Teresa Barbara Leopolda Clotilde Melchiora Camilla Giulia Margherita Laura Trivulzio Belgiojoso. (Trolololololol)

* La Ragazza con la Valigia

* Giovanni Pico dei conti della Mirandola e della Concordia

* Albert Einstein

* Sergio Conforti

* Robert Downey Jr

* Benedict Cumberbatch

* Quelli che hanno cantato la canzone del Me gusta

* Fabrizio de André

* Margarita Carmen Cansino

[suggerimenti? Ho scordato tutti, lo so]

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Festa uguale libri.

06 venerdì Apr 2012

Posted by LadyLindy in Pensieri di sfuggita

≈ 30 commenti

Tag

30 domande, arte, Banana Yoshimoto, Charlotte Brontë, cultura, Edgar Allan Poe, George Eliot, Italo Calvino, Jane Eyre, letteratura, libri, Literature, meme, Mordecai Richler, Muriel Barbery, Virginia Woolf

Partecipo con piacere al meme libresco che è rimbalzato sul mio blog da Piccolo sogno antico. Così potrete bearvi delle mie bellissime 30 risposte, e tanto per cambiare parleremo di libri.

1.  Il tuo libro preferito: Jane Eyre, di Charlotte Brontë – ma noooo, non l’avreste mai detto, vero?

2. La tua citazione preferita: “Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane”. Italo Calvino, Il visconte dimezzato

3. Il tuo personaggio preferito di un libro che hai letto. Barney Panofski in La versione di Barney, di Mordecai Richler. Per capire la mia scelta, bè, non posso dire altro che “leggetevi il libro!”.

4. Il libro più brutto che tu abbia mai letto. Mmmm, l’indecisione mi dilania. Forse, la pietosa imitazione di chick-lit infarcita di volgarità gratuite che vedete qui.

 5. Il libro più lungo che tu abbia mai letto. Anna Karenina, di Lev Tolstoj

6. Il libro più corto che tu abbia mai letto. Non ne sono sicura, ma credo Il corpo sa tutto di Banana Yoshimoto.

 7. Il libro che ti descrive. Oltre al già citato Jane Eyre, direi che posso ritrovarmi già nel titolo di Una ragazza fuori moda, di Louise May Alcott.

8. Un libro che consiglieresti. Il mulino sulla Floss, di George Eliot – il primo libro che ho seriamente letto in inglese, tutto intero eh!

9. Un libro che ti ha fatto crescere. Diario, di Anne Frank

10. Un libro del tuo autore preferito. Come non citarla… potrei mettere qualsiasi libro scritto da lei, ma propendo per Gita al faro, di Virginia Woolf

11. Un libro che prima amavi e che ora odi. I love shopping, di Sophie Kinsella. La saga in generale, direi…

12. Un libro che non ti stancherai mai di rileggere. L’eleganza del riccio, di Muriel Barbery

13. Il libro che in questo momento hai sulla scrivania. Racconti, di Edgar Allan Poe – e altri otto libri che formano una montagna instabile e minacciano il comodino. Sono tutti sepolti uno dall’altro.

14. Il libro che stai leggendo in questo periodo. Le onde, di Virginia Woolf

 15. Apri il primo libro che ti capita tra le mani ad una pagina a caso e inserisci la foto e la prima frase che ti salta agli occhi   Ciò che ho descritto in questo francese era solo l’effetto di una intelligenza sovreccitata e forse malata. (I delitti della Rue Morgue, Edgar Allan Poe)

16. La tua copertina preferita. Mi piacciono tutte le copertine che abbiano un quadro, un dipinto, anche se non famoso. Quelle della Penguin, per esempio, sono fantastiche. Ce n’è una disegnata, però, che adoro…

17. Il personaggio con cui ti vorresti scambiare di posto per un giorno. Holly Golightly in Colazione da Tiffany. E non perché nel film è interpretata da Audrey Hepburn…

18. Il primo libro che hai letto. Dev’essere stato uno di Geronimo Stilton, oppure La nuvola Olga.

19. Un libro il cui film ti ha deluso. Innumerevoli, l’ultimo è senza dubbio Jane Eyre con quella mummia della Wasikowska.

20. Un libro dove hai ritrovato un personaggio che ti rappresentasse. Orgoglio e Pregiudizio, di Jane Austen. Mi ritrovo perfettamente in Elizabeth Bennet! (Poi vabbè, c’è sempre Jane… ma rischio di diventare monotematica.)

21. Un libro che ti ha consigliato una persona importante per te. Igiene dell’assassino, di Amélie Nothomb

22. Un libro che hai letto da piccola. Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, e il libro in sé e un paese delle meraviglie.

23. Un libro che credevi fosse come la gente ne parlava e invece sei rimasta o delusa o colpita. Direi Marina di Carlos Ruiz Zafón, delusione incredibile. La versione venuta male de L’ombra del vento.

24. Il libro che ti fa fuggire dal mondo. Cime Tempestose di Emily Brontë, vado con la testa a vagare per le scogliere brulle dello Yorkshire.

25. Un libro che hai scoperto da poco. Il crepuscolo celtico di Yeats, preso ieri in biblioteca… conoscevo le sue poesie, ma ora finalmente ho una raccolta!

26. Un libro che conosci da sempre. I viaggi di Gulliver, di Jonathan Swift

27. Un libro che vorresti aver scritto. Fra i miliardi che ho in mente, Il maestro e Margherita, di Michail A. Bulgakov e 1984, di George Orwell.

28. Un libro che farai leggere ai tuoi figli. Piccole Donne, di Louisa M. Alcott e Ventimila leghe sotto i mari, di Jules Verne

29. Un libro che devi ancora leggere. HAHAHA L’ho capita! Questa era spiritosa. Ho il mondo intero ancora da leggere.

30. Un libro che ti ha commosso. Qui devo confessarlo, ci sono due storie entrambe legate ai cani. Forse gli unici libri che mi abbiano fatto piangere, perché io ho questa cosa che le morti degli esseri umani – raccontate, beninteso – non mi toccano mai quanto le morti degli animali. Mah. Comunque: Io e Marley, di John Grogan, e la più inesauribile fonte di lacrime al mondo… Flush, biografia di un cane, di Virginia Woolf.

P.S. La festa a cui alludevo nel titolo è, ovviamente, quella della Pasqua. Quindi vi lascio con un agnostico augurio… Buona Pasqua:

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Abbracci orsosi a un po’ di gggente

02 giovedì Feb 2012

Posted by LadyLindy in Pensieri di sfuggita

≈ 20 commenti

Tag

elenchi, gioco, Peanuts, premiazione, premio, Virginia Woolf

In scandaloso ritardo (che novità), mi trovo a scrivere un post che attendeva pazientemente di uscire allo scoperto. Qualche anima pietosa mi ha onorata di un premio, un riconoscimento di stima e affetto internettaro che mi ha fatto molto piacere (e non solo una persona, ma ben tre! Silvietta, La Rockeuse, e anche LRCLV mi ha menzionata anche se avevo già ricevuto il tutto).

Si tratta del Versatile Blog Award. E’ incredibile come tanta gente stia passando per questi lidi, e ancor di più come tanti scelgano di tornare di tanto in tanto e leggere, scambiare qualche parola, seguirmi. Siete tutti davvero gentili. C’è soddisfazione.

Ma procediamo: secondo le regole del gioco (qualche volta bisogna pur seguirle), dovrei ora condividere 7 cose a caso su di me. Vediamo un po’ cosa mi viene in mente che già non sappiate (tipo la mia scarsa abilità da cuoca, l’amore per la lettura, la miopia eccetera).

1. Odio sentire il rumore delle ossa che scrocchiano. Sì, RCLV, è così. Mi dispiace. Sappi che questa cosa mi è venuta in mente leggendo il tuo punto 2. Alle mie orecchie, le ossa che fanno cric crac sono il suono della morte.

2. I funghi sono una ragione di vita. Adoro i funghi e me li vorrei sposare tutti per poi divorarli, come fanno le mantidi religiose. Il mio più grande dispiacere è che ne esistono anche di tipo velenoso. E di solito sono i più belli, porcamiseria.

3. Fare le foto è un’attività che mi causa parecchio imbarazzo, per quanto sia una delle cose che mi piacciono di più. Il problema principale è che mi tremano le mani, di solito impercettibilmente, a volte vistosamente, tipo le applicazioni dell’ Iphone quando volete eliminarle: me ne vergogno. Poi non potrò mai lavorare come chirurgo! (E chissenefrega, non l’ho mai voluto.) Dev’essere una questione nervosa.

4. Sono una persona ansiosa. Per continuare sul filone “state leggendo una psicopatica dalle mani tremanti”, sappiate che qualche volta ho dei mini-attacchi di panico, la sensazione più o meno è quella di quando mancate un gradino delle scale e appoggiate il piede su quello dopo. Esempi pratici: ti mando un sms e tu in 20 secondi non hai ancora risposto? Nessuno mi convincerà mai che magari hai il cellulare spento, scarico, perso, silenzioso. E’ molto più probabile che tu sia in grave pericolo, in una dimensione parallela, rapito dal fantasma di Rasputin, morto, o semplicemente mi detesti. Sento un rumore su per le scale? Sono venuti ad uccidermi. Vai a fare la spesa e dopo mezz’ora ancora non torni? Chiamo la polizia. La maledizione degli autobus? I sedili che sono uno di fronte all’altro. Al cinema mangio i pop corn? Tutti stanno ascoltando il mio sgranocchiare e mi maledicono silenziosamente. E via dicendo.

5. Cado facilmente preda delle ossessioni (non si era ancora capito, eh), che variano da periodo a periodo. Possono riguardare cantanti, artisti, scrittori, periodi storici, personaggi storici, colori, libri, eccetera. Di solito il tunnel inizia, a rigor di logica, con la scoperta o la rivalutazione di una delle cose elencate sopra. Poi c’è la lettura di biografie o saggi inerenti. Terzo passo, l’ascolto di ogni singola canzone, la lettura di tutta la produzione letteraria, la visione di qualsiasi film, la ricerca assatanata di materiale o mostre sull’argomento, a costo di prendere autobus, treni, metropolitane o scarpe nuove. Dopo si ossessiona per osmosi chiunque mi giri intorno, perché l’oggetto di tale ossessione diventa il tema principale di qualsiasi discorso, anche se si era partiti dalla pancetta per la carbonara. E si finisce guardati male da tutti, in cerca di una nuova ancora a cui appoggiarsi.

6. Da piccola disegnavo bruttissimi fumetti ispirati alla Pimpa e ai Peanuts (Davide, mi dispiace, ho iniziato prima io! Buahahaha!).

7. Confessione: quando vado in albergo, mi arraffo sempre saponettine, shampoo, bagnoschiuma, quelle cosine lì. Maddai… chi è che non lo fa?

Per quanto riguarda i miei post, come li vedo io:

1. Il post il cui successo mi ha stupita: Se la blogger vi diventa educatrice. Sopravvivenza all’asilo

2. Il mio post più popolare: E se le protagoniste Disney prendessero vita? (Ma chissà perché? Dev’essere stata Jasmine)

3. Il mio post più controverso: Piccola differenza fra calcio e politica

4. Il mio post più utile: Mi sento un sommelier, nel senso che penso di reggerlo un fiasco. (Utile se dovete fare scambi con gente tedesca)

6. Il mio post più bello: Feste, suicidio, io e Virginia Woolf  (sarà che è fresco fresco, sarà che è la mia ossessione di adesso – vedi sopra)

7. Il post di cui vado più fiera: Elizabeth Siddal, la principessa dei preraffeliti (sono riuscita a mettere insieme due parole sensate sull’arte!)

Ora devo premiare io qualcuno, è la mia parte preferita!, quindi evito quei bloggerz bravi che hanno già ricevuto menzione dagli altri tipo Cesco, Bibi, Silvana Scricci, Zac… e anche quelle che mi hanno premiata perché non si può rimandare indietro. Bisogna passare la palla, e quindi stendiamo il tappeto rosso per: Sendivogius, Paperoga, Davide, il Papero Federico, Lenore, Angela, Galatea, la Papera Zoppa. Si vede che i paperi vanno di moda.

(P.S. Avete idea di quanto lavoro di linking mi sia servito per questo post???)

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Feste, suicidio, io e Virginia Woolf

30 lunedì Gen 2012

Posted by LadyLindy in Pensieri di sfuggita

≈ 17 commenti

Tag

Angela Merkel, coincidenze, cultura, Dalloway, English language, la signora dalloway, letteratura, letteratura inglese, libri, Mrs Dalloway, paranoia, Stephen Daldry, suicidio, Virginia Woolf

Oh, Mrs Dalloway, dai sempre feste per coprire il silenzio.

(The Hours, film di Stephen Daldry, 2002)

Ogni volta che organizzava una festa sentiva di perdere la propria identità così come ciascuno diventava irreale sotto un certo aspetto; molto più reale sotto un altro. Era, pensava, in parte per via dei vestiti, in parte perché si usciva dal proprio ambiente abituale, in parte per lo sfondo; era dunque possibile dire cose che altrimenti non si sarebbero mai dette, cose che richiedevano uno sforzo; era possibile andare assai più in profondità.

(Virginia Woolf, La Signora Dalloway, traduzione di L. R. Doni)

Sono tornata, ed anche troppo, perché il post è più  lungo di quanto avessi voluto.

Mentre voi siete lì a cercare disperatamente un costume per il Carnevale, nel bel mezzo della drammatica scelta per decidere quale sia più figo (da Zorro, molto anni ’70? Da Angela Merkel o da Spread, buttandoci sull’attualità? Da tramonto occidentale?), io sono presissima con avvenimenti che hanno dell’inquietante.

Avete presente il famoso detto “la tua reazione ad un libro dipende tutta dal momento in cui lo leggi”? Se non l’avete presente fa lo stesso, perché l’ho appena inventato io. Fatto sta che mi sono imbattuta in questo La Signora Dalloway, io in realtà non volevo, ma mi sorrideva e mi ammiccava come un pasticcino sul bancone di Foucher. Così sono letteralmente caduta amorosa di Virginia Woolf; l’ho detto, lo ammetto, è ormai entrata nel mio Paradiso artistico eterno ed incorruttibile assieme alle Brontë eccetera eccetera. La domanda che adesso vi attanaglierà senza tregua sarà di certo: “Cosa mai potrà piacerle tanto di lei?” Bene, siore e siori, non ne ho idea. Sarà l’insieme, tipo una che ha il naso orrendo, gli occhi da triglia, la bocca a papera ma poi il viso nel complesso, per qualche misteriosa legge della natura, è una meraviglia.

Ecco, Virginia è, oltre che geniale, molto sola. Combatte contro tutti, ha un carattere forse duro ma estremamente ironico (si coglie dai romanzi), è una persona difficile perché difficili sono le prove che ha dovuto sopportare. Mi affascina il modo in cui veniva affrontato ai suoi tempi il disturbo bipolare, la psicosi, o anche l’orientamento omosessuale. Ma ancora di più sono incantata dallo stile della scrittura,  perché non si capisce fino a che punto sia prosa o poesia: i contorni sono sfumati come un tratto di Leonardo da Vinci, e sempre sullo stesso principio dello sfumato si basa la tecnica del flusso di coscienza. Ci immergiamo nel pensiero di un personaggio, nato da fatti o oggetti quotidiani e poco importanti, per poi lasciarci trasportare dalla corrente (flusso, stream appunto) nella testa di un altro, perché magari questi due pensieri hanno un punto in comune, o perché entrambi i personaggi stanno guardando/facendo/subendo la stessa cosa. Ma la domanda è sempre la stessa: dove finisce una riflessione e ne inizia un’altra? E poi il grandissimo tema del tempo, visto in modo originalissimo… non fatemi iniziare a parlare del tempo perché qui purtroppo scorre normalmente, non come nei romanzi.

Tutto questo per tornare ai due avvenimenti inquietanti che ho vissuto durante la lettura della Woolf, uno serio, uno molto meno. Il primo: ho avuto a che fare con un paio di feste, più di quanto non debba averne a che fare normalmente. E io ho un atteggiamento molto strano nei confronti delle feste organizzate apposta per *inserire verbo a caso che indichi azione idiota, es. bere troppo, drogarsi, limonare male, ingozzarsi peggio. Se è in gergo ggggiovane meglio*; le trovo una cosa pressoché inutile, un modo di evadere neanche troppo proficuo od originale, anche se il mio giudizio (come sempre) bacchettone varia da circostanza a circostanza. Però, lasciatemi dire che trovarsi in mezzo a dei Papà Gambalunga che si divincolano come tarantolati credendosi fighi, o avere nelle orecchie la solita tunz tunz bebi aim secsi end ai no it, mi sta parecchio sulle balle. Non pretendo un locale con il cast originale di Grease al completo e Wagner in sottofondo, ma cazzo, capitemi: c’è anche della dance di qualità, perché sprofondare sempre inevitabilmente verso il basso?

Il secondo avvenimento: un fulmine a ciel sereno. Una persona giovanissima che conoscevo si è gettata dalla finestra di un palazzo. Bam. Così. Poi mi si rimprovera che non ho voglia di festeggiare. E’ che, sembra una frase fatta, ma queste cose fanno pensare. Perché non te lo aspetti mai, sono sempre tutti così sorridenti e sicuri, e invece. E invece vai a sapere quante maledette sfaccettature può avere un’anima.

Ora, per chi di voi non avesse letto il libro o non se lo ricordasse, o fosse stato distratto durante la lettura sia del romanzo sia del mio post, dedico un’energica tirata d’orecchie e una spiegazione. La cosa che mi ha veramente lasciata di pietra è stata la doppia coincidenza di questi avvenimenti durante l’immersione nel libro: sono coinvolta in feste mentre Clarissa Dalloway, protagonista del romanzo, passa una giornata in preparativi per una festa. Vengo a sapere di un suicidio, tragico nella sua semplicità e nell’impatto che ha avuto anche su di me, e il giorno dopo leggo di Septimus Warren Smith che si toglie la vita… indovinate come? Buttandosi dalla finestra.

Tutto questo avrà pure un significato, oltre a poter essere benissimo il tema di una puntata di Voyager. E ad essere la prova schiacciante della mia paranoia.

P.S. Virginia era anche parente di Thackeray e di un servitore di Maria Antonietta (lovvo!). Il primo articolo che ha pubblicato su un giornale è stato sulla famiglia Brontë, come me! Ora devo solo impazzire ed è fatta.

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Nebbia e freddo: It’s me, Cathy, I’ve come home, I’m so cold

18 mercoledì Gen 2012

Posted by LadyLindy in Pensieri di sfuggita, Telegraficamente

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aggiornamento, cime tempestose, corto, Daria Morgendorffer, Emily Bronte, flusso di coscienza, Kate Bush, la ragazza con l'orecchino di perla, nebbia, Virginia Woolf, Wuthering Heights

Post di aggiornamento (e ridaje!) perché non ce la posso fare

Carissimi,

è la vostra Daria Morgendorffer degli anni ’10 che vi parla. (Ma quanto fa strano poter dire che siamo negli anni ’10, eh?)

Sono certa che sto impazzendo di nuovo.  Sono certa che non possiamo affrontare un altro di quei terribili momenti. E quindi, riparandomi con un impermeabile giallo canarino – la faccia di Enzocarla a tale orrore – dai temporali delle cime tempestosissime dove vivo, cerco di tirare un po’ il fiato.

C’è sempre nebbia ultimamente. I vetri appannati suggeriscono che la mia casa e la mia esistenza siano immerse nel fumo. Noi della zona ci siamo abituati. Abbiamo il carattere forgiato dalla nebbia, e io in particolare perdo tutta la voglia di uscire, o di vivere, che alla mia età sono un po’ la stessa cosa. Dicono che si possa fare sport anche al chiuso, se proprio c’è freddo freddo: prot. Non se ne parla. Ho già dovuto saltare la lezione di pilates (una cosa fighissima, peraltro, sento la schiena liberarsi come se fossi fatta di puro spirito), e ora ho raggiunto lo stato di pigrizia e immobilità tipico del letargo. Quelli in letargo sono come i sonnambuli, non vanno mai svegliati.

Avete presente la voglia di non fare niente niente niente niente? Quella che poi porta al rimorso per non aver effettivamente fatto niente niente niente niente?

Ecco.

Quella.

E adesso la smetto di scimmiottare malamente Virginia Woolf, lasciandovi con una chicca meravigliosa.

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