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Vita In Pillole

~ Tipico blog di un'adolescente atipica

Vita In Pillole

Archivi tag: presa in giro

Problemi da blogger

30 venerdì Lug 2010

Posted by LadyLindy in Pensieri di sfuggita, Telegraficamente

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Tag

blog, corti, presa in giro

Io l’ispirazione per scrivere un post ce l’avrei.

Il problema è che non ne ho voglia.

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Nel magico mondo di Picchia Picchiarella

10 sabato Lug 2010

Posted by LadyLindy in Pensieri di sfuggita

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Tag

adolescenza, amici, picchio, presa in giro, ragazzi, vestiti, zoo personale

Dato il discreto successo del tour nel mio zoo personale, che comprende Salamandre, Okapi, Lepri, e altre strane creature, oggi mi accingo a presentarvi un nuovo esemplare: la cosiddetta Picchia Picchiarella. Ovviamente anche qui ritroviamo una certa rassomiglianza con l’animale in questione.

La Picchia Picchiarella la vedo poco, giusto il tempo per fracassarmi le palle che non ho. Lei ovviamente ha già trovato il suo Woody Woodpecker, uno sfigato tale quale a lei, con cui di certo si sposerà, avrà due figli (un maschio e una femmina, ovvio), comprerà un cagnolino, vivrà in una villetta con giradino e cucinerà torte di mele.

La amano tutti. Tutti. Girando per i corridoi distribuisce baci, abbracci e saluti nell’aere come un candidato alle elezioni comunali. Mi aspetto sempre di vedere un paio di umpa-lumpa sbucare dal nulla e stenderle un tappeto rosso davanti, non prima di averle lanciato addosso una delicata pioggia di petali di rosa. Non è che sia particolarmente bella – è nella norma, senza alcunché di speciale che attiri l’attenzione. Eppure, lei conosce tutta la scuola e tutta la scuola conosce lei. Sarebbe una perfetta ragazza immagine per il Billionaire.

Viene a scuola agghindata come se dovesse ricevere dieci Oscar®  e trendadue Golden Globe® direttamente dalle mani di Vittorio de Sica e Anna Magnani. Vi faccio tutta la sequela perché merita. Si comincia dai capelli, preventivamente trattati con estratti di corallo del Taitù, succo di frutto della passione e cristallo di Rocca in frantumi; la folta chioma deve ovviamente essere piastrata, per renderla più piatta del suo seno (e ce ne vuole), utilizzando un ferro da stiro ricoperto di diamanti e oro bianco – operazione questa che richiede una sveglia mattutina in contemporanea con gli scarriolanti, quindi verso le 2 – 3 circa di mattina: giusto per arrivare a scuola belle riposate. Naturalmente non possono mancare i gioielli. Orecchini delle dimensioni di lampadari, che fanno tranquillamente concorrenza a quelli dei faraoni. Collane tempestate di angurie in Svarowsky. Bracciali che sembrano pneumatici. Badate bene: i suddetti preziosi non li indossa uno per volta, bensì tutti insieme appassionatamente.

Poi, si passa al reparto profumi. E qui, bando alla parsimonia. Cisterne e cisterne di zucchero a velo, cioccolato, sandalo e violetta, ylang-ylang, muschio di tutti i colori, mora, patchouli… altro che le due gocce di Chanel n.5 come Marilyn. Se ti passa di fianco, pare di sentire tutte le pasticcerie e i boschi di conifere esistenti sul globo. Va bene, le essenze sono costate novanta euro al millilitro perché hanno dei nomi stampati sopra ai boccettini. Ma valle a spiegare che un profumo, per quanto firmato, se ne metti troppo diventa eau de pied sporc.

Passiamo oltre, ai vestiti. Qui c’è da scatenarsi. Sembra un misto fra Il Diavolo veste Prada e Le ragazze del Coyote Ugly, però quando servono al bancone. E dire che i suoi vestiti, presi singolarmente, sarebbero anche carini. Il problema è che le vengono male gli abbinamenti. Robe tipo “pezzo di sotto Lady Gaga in concerto e pezzo di sopra suora francescana”, oppure tuta ultraderente alla “donna invisibile” dei Fantastici 4 con annessi sciarpina, cinturona + chaps stile Aguilera prima maniera e stivaloni da Spaghetti Western. In palestra, invece, adotta senza riserve lo stile Flashdance anni ’80: scaldamuscoli e body coordinati, per intenderci, uniti ovviamente da un accecante color fluo/evidenziatore Stabilo. Il che può essere conveniente se il prof di educazione fisica è un maschio.

Un giorno mi aspetto di vederla arrivare vestita come una delle Chicas del Can, intonando El Negro No Puede. Di certo tutti impazzirebbero, e le chiederebbero l’autografo. Tanto lei ci sa fare, è un’amicona, ha una battuta carina per ogni occasione che fa sempre ridere. Un mostro di simpatia. Mai un cedimento. Pura e vergine come la lana. Con i gentori ha un rapporto bellissimo, condito da qualche normalissima scaramuccia dell’età. Non beve, non fuma, non bestemmia, non si arrabbia (al massimo versa qualche dolce lacrima, assumendo una posa virginalmente vittoriana), lei e il suo ragazzo (Woody Woodpecker) sono  la coppia del secolo. Insomma, una vita linda ed irreprensibile. Commuove persino gli adulti maturi con cotanto candore alla Lucia Mondella.

Candore e purezza che si prendono un po’ di pausa ogni sabato sera. Sapete, si stancano anche loro, poverini.

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Importanti figure che ti aiutano a crescere

03 sabato Lug 2010

Posted by LadyLindy in Dato che a scuola ci vado pure io..., Pensieri di sfuggita

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Tag

polemica, presa in giro, prof, satira, scuola

Va bene. Devo sfogarmi, finalmente. Perché la maggior parte degli studenti viene continuamente dipinta come un branco di pecorazze nullafacenti, che odia la scuola e ci va solo per scaldare le sedie e fare filmini più dei fratelli Vanzina da immettere poi sul S. YouTube.

Non  mentirò: qualcuno è davvero così, purtroppo. Gli ammassi di cellule senza alcuna utilità al mondo esistono in ogni età della vita, però, quindi non fatevela sempre con “i soliti adolecenti stupidi e inconsapevoli che si credono padroni del mondo”. Poi, volete spiegarmi come possiamo crescere bene con certe losche figure a bazzicare fra i corridoi delle nostre scuole? Non bisogna andare per forza in grandi città tipo Roma o Milano per trovare alcuni prof pesantemente esondati nel cranio. Esistono esempi lampanti. Ci sono insegnanti davvero bravi e preziosi, ed io ne ho una (che vede il mondo in blu) ma sono più unici che rari… la maggior parte sembrano zombie alla Resident Evil versione “chi sono? Dove mi trovo?” oppure versione Anna Wintour dell’istruzione, a scelta. Ad esempio, la signorina Gnagnagnetti. Adesso vi racconto.

La suddetta signorina Gnagnagnetti insegna sempre la materia che odi. E, ovviamente, la sua vocazione divina è quella di fartela odiare ancora più profondamente: dallo stomaco al duodeno, e ancora più giù, dove non batte il sole. Ci sono un paio di signorine Gnagnagnetti in ogni scuola, se non tre. Piuttosto che entrare in classe nelle ore della “mia” Gnagnagnetti preferirei spalare feci e sputi di lama fianco a fianco con la Gregoraci (il che è tutto un dire). La suddetta professoressa è straordinaria: le volte che sorride si contano sulle dita di un monco. Figuriamoci se pensa ai ragazzi davanti a lei come persone viventi e non come numerini – va oltre alle sue possibilità. Probabilmente una delle prossime volte che la vedrò le si sviterà un orecchio e finalmente si scoprirà la verità: è un robot e la minima emozione le manda in tilt i circuiti. Sono sicura che è proprio così, ma nessuno osa chiederglielo. Guai.

Vogliamo parlare della sua vivacità da attinia morta? Bene. Qualche tempo fa è entrata in classe in mantellina da bisnonna, crocchia alta e occhialini neri in punta di naso, tanto per acquistare quei trent’anni in più che le mancavano. Sembrava la signorina Rottermeier, le mancava solo la classica esclamazione “Misericordia!”. Peccato che nella mia classe nessuno si chiami Adelaide, ci sarebbe stato benissimo. Ecco, sappiate che le sue lezioni sono e saranno sempre un modo come un altro per passare il tempo, perché evidentemente non sa cosa farsene dei giorni della sua noiosa vita. Potrebbe darsi al giardinaggio, all’ippica, agli origami, a qualsiasi altra cosa invece di rovinare generazioni di studenti inculcando che basta essere deficienti come lei per insegnare, ma probabilmente non ha nessun talento oltre a quello di consumare ossigeno che potrebbe servire ad altri esseri viventi (dote mica da buttare, neh). Infatti, a sostegno della mia tesi, la Gnagnagnetti è perennemente stanca. E’ stanca perché odia il suo lavoro. Odia dover “spiegare” nozioni che secondo lei tutti i ragazzi dovrebbero già sapere (infatti andiamo a scuola per disegnare i pois alle coccinelle, non lo sapevate?). Passa le sei orette dentro i muri della scuola come un pesce rosso mezzo svenuto passa per le acque della sua boccia. Indifferente. Poi arriva l’una e dieci. Suona la campanella. Patapam! Ecco che riprende vita. D’un colpo. La palla pazza che strumpallazza. Non la si tiene. Manda via i ragazzi come i contadini mandano a letto le galline, è ora di andarsene a casa, finalmente potrà finire di dipingere -o meglio, imbrattare – le sue amate bave di lumaca sperando che il gatto (diventato ormai schizofrenico) non le abbia sporcate con tracce di pelo.

Evviva.

Ecco, con minime varianti, le varie signorine Gnagnagnetti sono così. Sono molte, sono troppe.

Teniamoci stretti i prof che valgono, non importa se vedono il mondo blu o verde, basta che ci siano, saranno la nostra salvezza.

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E io che me lo aspettavo da Minzolini…

30 mercoledì Giu 2010

Posted by LadyLindy in L' attualità vista da un'adolescente

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attualità, editoriale, informazione, Minzolini, presa in giro, Studio Aperto, tg1

Buondì telespettatore, questo è un TG che ti mette di buon umore, là fuori crimini, ma qui si parla ore di lidi a Rimini e rivoli di sudore

(Caparezza – Ti Giri)

In effetti, Studio Aperto era stato un po’ sottovalutato, quasi offuscato dalla lingua perennemente in posizione leccatoria di Scodinzolini e i suoi editoriali conditi di latino a sproposito (vulnus vi dice niente?).

Giovanni Toti avrà avuto paura di perdere il trono di direttore del “Tg (?) più servile e più volgare della televisione italiana”, sotto i colpi inflessibili dell’ormai leggendario pelatone piegato a 90 gradi sotto la verga del Potere. Questa era una specie di avvertimento a Mastro Minzo, della serie “i preferiti siamo noi”. E dire che ormai il tg1, dopo aver perso una donna in gamba come Maria Luisa Busi, era caduto nell’inevitabile tetteculimedusequadrate… mentre Studio Chiuso, che era sempre stata una parodia del Bagaglino, non aveva goduto di tanta considerazione.

E invece, basta distrarsi un attimo…

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Po, po po po po po poooooo! Ah no, scusate, questo era 4 anni fa

25 venerdì Giu 2010

Posted by LadyLindy in L' attualità vista da un'adolescente, Pensieri di sfuggita, Telegraficamente

≈ 8 commenti

Tag

calcio, corti, Italia, pensieri, presa in giro

A questo punto potrei scrivervi che abbiamo fatto schifo, che non abbiamo mai vinto una cavolo di partita dall’inizio del Santo Mondiale, che abbiamo giocato solo gli ultimi 10 minuti (sacrificio inutile), che la situazione della squadra nazionale riflette la situazione dell’Italia intera, che ora non ci rimane nemmeno più il calcio ad inorgoglirci di essere italiani…

Ma sinceramente non ne ho voglia.

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Umanità variopinta

20 domenica Giu 2010

Posted by LadyLindy in Pensieri di sfuggita

≈ 3 commenti

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adolescenza, bigotti, Chiesa, pensieri, presa in giro, vita

Un paesotto che negli ultimi decenni è stato praticamente governato da generazioni di borghesucci con le pezze al sedere, aziende di terza mano tramandate di padre in figlio, e l’immancabile crocifisso al collo. Un paesotto pieno di bigotti allo spiedo che passano la domenica mattina ad intonare qualche “Pater noster, qui es in caelis”, e il pomeriggio a scucire mazzette e infinocchiarsi fra loro.

Un paesotto che se vai in giro con la maglietta di Che Guevara, quella con la foto di Korda per intenderci, ti guardano come si guarda un lebbroso inconsapevole della sua malattia. Un paesotto dove i grandi centri commerciali, le grandi sale da gioco, i grandi luoghi per il divertimento, hanno un certo puzzo di (grandi) soldi sporchi, ma tutti benedetti dall’opinione pubblica timorata di Dio. Un paesotto in cui bisogna assolutamente possedere qualcosa firmato Burberry per presentarsi in piazza, sennò nisba.

Ecco, questo è il paesotto che ho visitato ieri. L’atmosfera piovosa mi penetrava nelle ossa, facendomi odiare ancora di più la situazione. Eppure, mi sarei dovuta sentire quasi onorata… non è da tutti essere invitati dalla crème della crème della società benestante del suddetto paesotto, che sarà anche piena di coglioni ma è molto elitaria (strano, con tutti i degni compari che potrebbero trovare). A dire la verità mi sentivo una specie di telecamera che però inquadrava solo gli aspetti più ridicoli.

Cammina cammina, arrivo a destinazione. Mi si para davanti una signora, parte integrante della citata crème, sgambettante nelle sue scarpette tacco 12, che di bello ha solo il colore dei capelli (complimenti alla parrucchiera). Spalanca la bocca da carpa in un sorrisone a milletrecento denti, falso come una banconota da tre euro, e si prodiga in salutoni e sbaciucchiamenti conditi con urletti isterici da tredicenne che chiede l’autografo a Zac Efron (“Caaaaaaaara! Beeeeeeeella! Come sei cresciuuuuuuuuuuuuuuta! Come va a scuooooooooooola? Ah, è vero che è finiiiiiiiiita… “), mentre il classico crocifisso al collo, segno distintivo di apparteneza al devoto paesotto, mi si sbatacchia in faccia una decina di volte.

Sento già i conati di vomito farsi largo dallo stomaco, mentre mi poggia le mani fresche fresche di manicure sulle spalle. Chissà perché si comporta come se fossimo migiori amiche da sempre, quando in realtà ha 30 anni più di me e l’ho vista una sola volta in tutta la vita. Le mie risposte sono monosillabi, anche perché non ho minimamente la forza di sostenere una conversazione con gente così. La mia forza, però, è il fatto che lei e i suoi compari (non “compagni”, mi raccomando) mi credano una ingenua ed innocente ragazzina. Non sospettano minimamente di come la penso su di loro e di cosa so.

La serata prosegue fra ipocrisie e ostentazioni di ricchezze inconsistenti (sono convinta che le persone veramente ricche facciano di tutto per non farlo vedere, mentre gli ostentatori siano in realtà dei poveretti), finché arriva il momento che tanto aspettavo.

A “Miss sorriso milletrecento denti” squilla il cellulare, pardon, il Blackberry. Lei risponde e piano piano la maschera da Joker che ha sul viso le si squaglia. Ops, è successo qualcosa. Il castello di carta si sta disintegrando sotto un vento troppo forte? Sorrido leggermente, di nascosto – anche se dovrei vergognarmene come una ladra, in realtà ho la sensazione di appagamento che si prova dopo aver mangiato un panino imbottito.  

Stamattina, aprendo il giornale locale, trovo la conferma. Sembra che la signora dalle  moine facili, assieme a tutta la sua équipe di governatori ufficiosi del paesotto, si trovi in grossi guai giudiziari per la scoperta delle frequenti malefatte.

Si prospetta una bella giornata.

Ogni riferimento a persone, paesotti, signore false realmente esistenti o esistiti è puramente casuale, come specificato anche nel Disclaimer. Se vi riconoscete, vi consiglio di trasferirvi al più presto.

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Indovinello: questa è una vera puntata di Voyager o no?

14 lunedì Giu 2010

Posted by LadyLindy in L' attualità vista da un'adolescente

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Tag

presa in giro, satira, video, voyager

Potrebbe anche essere. Se indovinate vincete un incontro ravvicinato del sedicesimo tipo con un cerchio nel grano.

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Ode al pc rotto

03 giovedì Giu 2010

Posted by LadyLindy in Pensieri di sfuggita, Telegraficamente

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Tag

corti, pensieri, presa in giro

Oh mio dolce computer,

mi hai abbandonata così, senza un perché.

E ora?

Si usa dopo un tot di mesi la tessera della biblioteca.

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