I casi sono due: o non trovo più molto da dire, e allora lo faccio benissimo, o c’è così tanto da dire che la mole mi mette stanchezza al solo pensiero.
O forse è solo il caldo.
Fatto sta che sto mancando molto dal blog, non scrivo più al ritmo di qualche tempo fa per varie ragioni, e forse dovrei farmi qualche domanda. Che sia il caso di abbassare la serranda, totalmente o temporaneamente?
Nel dubbio, vi lascio riflettere con me sulle note di questa:
Quindi, carissimi impillolati lettori, vi consiglio di tenere a mente codesta massima mentre mi maledite per la mia assenza di un mese tondo tondo (perché vi manco, lo so che vi manco).
E la terrò a mente anche io. Parlo piano perché non so bene quando avrò il tempo materiale di fare un post come-la-setta-comanda. Mi porto dietro un grosso bastone per sedare le eventuali ribellioni. In ciò sarò coadiuvata da tre simpaticissimi link che vado a donarvi, in segno di riconciliazione e richiesta di perdono.
♥ Heykiddo [LINK] per leggere il mio ultimo articolo;
♥ ClammMag [LINK] di cui vi dono il link alla homepage, perché così lo vedete in generale e poi leggete il mio ultimo capolavoro a tema storico-modaiolo;
♥ Il mio account di 8tracks [LINK] cioè la novità della stagione: per poter finalmente ammirare in prima persona il mio splendido giusto in fatto di musica.
Madame e messeri. E’ ritornata l’estate di San Martino, quindi tirate fuori per qualche giorno le camicette primaverili e strafogatevi di polenta fredda al gorgonzola finché potete. Questo ridarà un senso alla vostra vita, mentre aspettate che certa gente amabile si dimetta e se ne vada foera di bàl.
Ma invece di piangere sull’inchiostro versato per le patrimoniali, invece di guardare struggendovi l’Europa intera in balia delle banche… prendete in mano il destino! Mettete su un po’ di Whitney Houston (“don’t you wanna dance, say you wanna dance”) e ridate nuovo brio alla vostra navigazione internettiana, già irrimediabilmente rovinata dal fatto stesso che siete su questo blog.
Ho io la soluzione. E deriva tutta dalla vulcanica mente della Ragazza Valigiata e del suo adorabile OP (capirete presto). La suddetta ragazza, nei commenti, non deve azzardarsi a fare spoilers perché voglio che i miei lettori rimangano a rodersi nella curiosità fino a nuovo ordine. Piccolo indizio: l’illustrazione che ho messo sopra. Bella eh?
Rinfrancata dall’aver concluso praticamente tutti i miei impegni con successo, dalle cose crucche ai vari spettacoli, dalla scuola ai vari incontri portati dal dolce vento primaverile, la soddisfazione diventa addirittura una certa gioia scintillante se aggiungiamo l’uscita del nuovo singolo dei semidei Coldplay (Every Teardrop is a Waterfall, con cui probabilmente vi sfrangerò i regal maroni citandolo ogni due per tre), e ovviamente la bellissima sconfitta del Cirque du Berlusqueil alle recenti elezioni.
E’ proprio uno di quei momenti in cui sei felice di aver tenuto in freezer una bella bottiglia di champagne, a meno che tu non abbia mai toccato un goccio di alcolici come me e non abbia nemmeno l’intenzione di iniziare. Quindi, a pensarci bene, lascerò lo champagne a qualcun altro e festeggerò con voi (ringraziate la mia idiosincrasia verso l’alcool, o non avreste mai potuto leggere una perla di post come questo, non so se mi spiego). E poi, la felicità più grande sta nel costruire dei bei rapporti con le persone a cui tieni, una cosa che si fa giorno per giorno – e mi sta prendendo la crisi da filosofite, non voglio farvi commuovere cerebralmente – perché certi incontri, certe strade che casualmente si incrociano nel gioco della vita, sembrano davvero un dono (di chi? Non lo so). Posso dire che i fili del mio futuro si stanno annodando a gomitolo, ma non ho la minima idea di come faranno a sciogliersi, se lo faranno da soli, se dovrò pensarci io, se ci sarà qualche gatto giocherellone e dudù dadadà, come direbbero Minghi e Mietta.
Due cose sole turbano il panorama soleggiato, due nuvolette bastardine, di cui una è solo colpa mia, mentre per l’altra devo chiedere anche a voi lettori – sì, proprio voi. La prima. Sembro una bimbetta stupida e timidina quando mi ripeto che devo parlare ad una certa persona da mesi, ma poi le parole mi vanno in sciopero che nemmeno a Mirafiori. E’ che sarebbe così terribilmente imbarazzante e nonsense. La seconda: drizzate le orecchie, spalancate gli occhi. Se il 12 e il 13 giugno non andate a votare al Referendum, o voi maggiorenni col potere della matita, giuro che vengo lì con uno scolapasta in testa e vi prendo a randellate. Vi strappo le corde vocali, le cuocio e ci gioco a saltare la corda. Vi taglio i tendini del tallone e poi vi faccio camminare, così il vostro corpo cede e rimangono su solo i piedini. Guardate che potrei andare avanti all’infinito, sono esperta e appassionata di torture sadiche.
E già che ci siete, se non volete provare le mie tecniche da Santa Inquisizione, vedete di crocettare 4 meravigliosi SI’…
Non so voi, ma io sono davvero in sintonia con questa stagione! E’ così inebriante, nei suoi profumi e nei suoi colori… vabbè, spegniamo la modalità poesia e andiamo a goderci il sole.
Blame
No one is to blame
As natural as the rain that falls
Here comes the flood again
(Katie Melua – The Flood)
All I ever wanted
All I ever needed
Is here in my arms
Words are very unnecessary
They can only do harm
(Depeche Mode – Enjoy The Silence)
Troppo rumore, ultimamente.
Saranno le televisioni, saranno le macchine sputacchianti smog rimaste in paese, che proprio perché sono poche sembrano ancora più stonate, saranno le urla di incitamento al duce all’indirizzo di Berlusconi.
Fra agenti interni ed esterni, ho sentito troppo… troppe parole inutili, se non dolorose, hanno fatto scoppiare la piccola bolla del mio mondo. Basta. Oggi non ho voglia di mettermi in ansia… fuori la pioggia ha smesso di cadere, lasciando un cielo che più azzurro non si può e una leggera brezza invitante. E adesso, senza più barriere, col cuore leggero leggero, sono pronta per pensare solo a stare in pace.
Dopo tanti suoni fastidiosi, tanti rumori, voglio non aver più bisogno di parlare e sprecar fiato, almeno per un po’. I problemi sono già tanti. Perché farmi venire la bile?
Non voglio sembrare superficiale o menefreghista solo perché, per ora, voglio solo stare ad ammirare il vento che gioca con le lenzuola candide messe ad asciugare. E’ vacanza anche questa. In silenzio.