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Vita In Pillole

~ Tipico blog di un'adolescente atipica

Vita In Pillole

Archivi tag: Italia

Giro di taglia

27 mercoledì Giu 2012

Posted by LadyLindy in L' attualità vista da un'adolescente, Pensieri di sfuggita

≈ 27 commenti

Tag

agosto, articoli, bicicletta, cagate, estate, Ferragosto, gelato, Italia, Kate Middleton, lista, magazine, rihanna, rughe, summertime, tempo libero, vita

Fra le tante cose irritanti dell’estate – e se non credete che esistano, lasciate che vi rinfreschi un po’ la memoria con una delle mie meravigliose liste:

* Le mie liste

* AFA AFA AFA SOFFOCANTE

* Le infradito in città

* Il doversi divertire a tutti i costi

* Il dover bere a tutti i costi

* Il dover andare in discoteca a tutti i costi

* Le discoteche che iniziano la stagione estiva all’aperto

* Le discoteche

* La gente che non vive senza discoteca

* La gente

* Quelli che ti prendono per i fondelli se non sei abbronzato (e io non mi abbronzerò MAI, intesi?)

* Quelli che ti chiedono se sei stato in vacanza

* Quelli che ti chiedono dove sei stato in vacanza

* Quelli che ti chiedono perché non sei ancora stato in vacanza (non so, vuoi un grafico? Sai che c’è gente con dei problemi al mondo? Soldi, famiglia, lavoro, disponibilità, un viaggio in programma in autunno, semplice scelta personale?)

* I film che nel resto del mondo escono d’estate, ma in Italia no, perché qui tutto si deve fermare

* Agosto

* La desolante settimana di Ferragosto

* Le zanzare dannate

* Il fatto che il lardo di colonnata non si trova da nessuna parte (Beh, uno magari a giugno ha voglia di comprarlo, no? Problem?)

* La forza vitale dei tamarri amplificata al 200%

… fra le tante cose irritanti, dicevamo, un posto d’onore hanno i giornaletti poco impegnativi, quelli da spiaggia o da sala d’attesa del parrucchiere. Insomma,  avete capito. Non c’è estate senza quegli insulti alla foresta tropicale. Oggi ho fatto l’errore di comprarne uno, ma grazie a questo mio errore potrete perdere un po’ di tempo davanti allo schermo del pc invece di uscire a godevi il sole come lucertole in coma spalmate di birra a rischio ustione. Lo ammetto: un tempo mi piacevano. Uno mi piace ancora ed è Velvet, fatto veramente benissimo e per niente stupido, ma oggi non era ancora uscito così ho ripiegato sulle solite cosiddette [attenzione! Francesismo in arrivo!] cagate, attratta dal personaggio in copertina, un’attrice di mio gradimento.

Devo dire, a scapito di tutto, che la mia cultura personale si è ampliata tantissimo, ma ho anche capito quanto la mia vita sia terribilmente incompleta. Per esempio: tutti gli articoli, anche quelli che parlano di amatriciana, presuppongono che la lettrice abbia un ragazzo (anzi, un partner). Rendetevi conto della mia assoluta disperazione: non posso nemmeno sperimentare i consigli su come piazzare le mani sulle natiche del mio uomo. Mi è precluso anche il test per scoprire se Per lui sarò solo un’avventura?, fra l’altro già ritrovato nei miei archivi in almeno altri 5 numeri di magazine (sempre estivi). In compenso, non tutto è stato inutile: c’è, per dire, un articolo interessantissimo che spiega in modo dettagliato, articolato e con solide argomentazioni perché non devi mai elencare tutti i tuoi ex all’attuale ragazzo – giuro, mi ha aperto gli occhi.

Ho anche scoperto che dai 20 anni in poi bisogna assolutamente iniziare a preoccuparsi delle prime rughe, sennò poi chissà a 40 come sei messa, e a me è venuta l’ansia perché fra tre anni ci sono già in ballo e rido anche parecchio… un disastro per il viso. Ringrazio ufficialmente articoli come questi, veramente d’importanza capitale per la vita di noi povere gallinelle del pollaio. Ah, non è finita: se non hai la frangia, non sei nessuno. Appuntarsi in agenda di comprare le nude pumps di L. K. Bennett, per somigliare vagamente a Kate Middleclass Sua Altezza Reale la Duchessa di Cambridge. Presentarsi in spiaggia esclusivamente con quintali di gioielli in oro vero, per poi perderli sui fondali marini con nobile nonchalance, ed indossare soltanto cardigan di lana sul bikini come fa Rihanna (Non voglio nemmeno sentire nominare parei e caftani).

Ma basta essere tanto negativi: ci sono anche cose positive durante l’estate. Eccole:

* Il sole tramonta più tardi (anche se tecnicamente dal 21 giugno diminuiscono le ore di luce)

* Puoi mangiare quintali di gelato, ghiaccioli e frappè senza sentirti in colpa, con la scusa del caldo (anche se tecnicamente lo faccio comunque)

* LA BICICLETTA (anche se tecnicamente è godibile già in primavera)

Vi faccio notare che le ultime due sono collegate fra loro: io giro in bicicletta come se non ci fosse un domani, e smaltisco un casino tutti i gelati e le godurie varie [momento “se la tira”]. Perché la bici è potere. Adesso l’avete capito il titolo?

 P.S. Sì, ho cambiato di nuovo il template. Vogliatemi bbbbene.

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Mi sento un sommelier, nel senso che penso di reggerlo un fiasco.

06 domenica Mar 2011

Posted by LadyLindy in Dato che a scuola ci vado pure io..., Pensieri di sfuggita

≈ 13 commenti

Tag

Caparezza, cultura, Germania, Il sogno eretico, Italia, italian gestures, stile di vita, vita

Periodo intenso, come avrete capito. Vi giuro che sostenere uno scambio culturale con chicchessia è una faticaccia abnorme. Voi che, se dovete pensare per un attimo allo sforzo fisico/psicologico, vi immaginate un corridore, un maratoneta, un nuotatore, un cul-turista, un qualsiasi atleta a livello agonistico, probabilmente non avete mai fatto quello che ho fatto io per questa settimana (o venite da un altro pianeta).

Sì, vabbè, ormai lo sapete quanto sia grande il mio amore per lo sport, quindi mi perdonerete questa divagazione, che era comunque di indispensabile utilità per mettervi nell’ottica del post. Già qui è difficile di per sé, ogni giorno dover sopportare le dichiarazioni schizofreniche del ragno del podere con tutta la sua servitù, di Razinga Scarpette Rosse, delle cornacchie che mi gracchiano attorno tutti i benedetti giorni. Poi ci mettete tutte le implicazioni del caso: ho sentito così tanto tedesco che potevo trasformarmi in crauto da un momento all’altro, come ha avuto la galanteria di suggerirmi un compagno di classe. Per reazione, la sera ascoltavo con l’Ipod soltanto De Andrè, Battiato, Vecchioni, perfino Ranieri. Ecco come si fa a diventare patriottici in occasione dei 150 dall’Unità d’Italia: fate uno scambio con qualcuno di un’altra nazionalità, poi vedrete come amerete ascoltare musica italiana.

La ragazza germanica che è venuta a stare da me era un amore, e soprattutto corrispondeva in pieno allo stereotipo che abbiamo della Frau vichinga: non troppo alta, castana, occhi marroni, pelle più scura della mia (non che ci voglia tanto). Sono davvero stata fortunata in questo senso, ci siamo trovate veramente bene. Comunque, in conclusione, questa esperienza mi ha insegnato principalmente che:

1. Le ragazze tedesche non si asciugano mai i capelli dopo essersi lavate. E poi si mettono tranquillamente davanti alla finestra aperta, mentre fuori nevica. Se avessi mai la follia di farlo io, venite a trovarmi all’ospedale, mi raccomando.

2. Scarpinare per 7 ore in una città con i piedi bagnati fa venire il raffreddore. E adesso mi sento un intero stagno nel naso.

3. Girare per tutti i campielli e le calli di Venezia, alla lunga,  fa venire le vesciche anche se sei abituata alle punte per danza. Poi non è una buona idea uscire con i tacchi e ballarci tutta la sera. Ma che volete farci, sono bassa.

4. Gli stereotipi che noi abbiamo degli altri sono falsi. Quelli che gli altri hanno di noi, invece, hanno basi più solide. Tutti gli italiani che ha visto la mia partner tedesca hanno almeno una volta mangiato pizza o pasta, gesticolato, parlato forte, indossato una maschera di carnevale. Nessuno, però, ha suonato il mandolino. Peccato.

5. Anche in Germania esistono le bimbeminkia, a giudicare da certi giornalini tedeschi tipo Cioè. Però non amano più i Tokio Motel.

Comunque, la cosa più dannatamente bella in questo periodo, e scusate se vado off topic, è il nuovo ereticissimo album di quella gran testa di Capa. Sto già facendo l’esegesi dei testi… magari vi farò sapere.

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Piccola analisi di propaganda mediatica, ovvero quelli che benpensano

17 lunedì Gen 2011

Posted by LadyLindy in L' attualità vista da un'adolescente, Pensieri di sfuggita

≈ 34 commenti

Tag

attualità, Berlusconi, comunicazione, Italia, mass media, notizie, regime, Ruby, scandalo, video

Lo so, lo so che dovrei parlarvi del viaggio. Ma può darsi che mi serva più tempo, e poi adesso mi sento ispirata così.

Sono rimasta stupita (ma non troppo) quando ho scoperto che, per difendersi dalle temibili Toghe Rosse Bolsceviche, Papi Silvio™ ha scelto di montare un bel filmino. Questa decisione, alle persone più intelligenti,  non farà altro che confermare le accuse: innanzitutto il video è un mezzo di comunicazione unilaterale, lui parla e gli altri ascoltano senza possibilità di replicare in tempo reale (proprio da colui che si lamentava per la mancanza di contraddittorio ad Annozero per Travaglio). Tutto studiato per non dover dare troppe giustificazioni o rispondere a domande scomode. In più, la cosa sembra studiata più come difesa, come leccata di ferite, che come contrattacco vigoroso, di quei contrattacchi a cui il Cav. ci aveva abituato (l’ultimo in ordine di tempo, l’ormai celebre anagramma del nome).

Ma riassumiamo in tre punti i principali leit motiv degli interminabili otto minuti, aiutati dall’articolo di Dino Amenduni:

1. Se lasciate che si facciano le intercettazioni, che sono un’intrusione nella vita privata, potrebbero spiare anche voi

2. Non pago le donne, mi piace conquistarle

3. Sono fidanzato, ma sono stato troppo sensibile per dirvelo

Questo è un disperato tentativo di riacquistare la fiducia dei cattolici pseudobigotti, buona parte del suo bacino elettorale, quelli descritti magistralmente da Frankie HG-NRG MC qui, che dopo tante zoccole e bunga bunga forse cominciano a chiedersi per chi hanno votato. Ben svegliati!

Ma, ogni volta che vediamo un video del genere, dobbiamo essere ottimi osservatori. E strizzando gli occhi si notano infattamente (alla Cetto) tante cosette interessanti. L’entourage berlusconiano non lascia mai nulla al caso.

1. Guardate dietro il Kaiser: cosa notate? Sì, è la stessa biblioteca del 1994! Fate il confronto qui! Non sarà una sorta di rassicurazione per gli elettori, un messaggio del tipo “sono ancora arzillo, bravo, combattivo eccetera come ai bei tempi”?

2. Sta leggendo!!! Non è più capace di dire una frase di senso compiuto in italiano, in modo fluido e comprensibile. Colpa di festini, pasticche e schifezze? Non sta a me decretarlo. Fatto sta che di solito il foglietto c’era, ma veniva sbirciato di rado, giusto per dare idea di sicurezza. Stavolta invece è un gobbo costante, probabilmente messo lì per evitare di dire qualcosa di troppo o di troppo sbagliato. Un’ ulteriore conferma della fase delicata in cui si trova il cainano, che non può permettersi alcun passo falso.

3. Il video esce “casualmente” di domenica, ovviamente per avere i riflettori tutti su di sé e nessun antagonista pronto a replicare.

Anche in questo caso, Sua Emittenza si riconferma genio dei mass media, ma non per chi non si fa inc… vabbè, infinocchiare.

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Piccola differenza fra calcio e politica

28 sabato Ago 2010

Posted by LadyLindy in L' attualità vista da un'adolescente, Pensieri di sfuggita

≈ 27 commenti

Tag

attualità, Berlusconi, calcio, calcio 2011, calcio balilla, campionato 2011, Caparezza, Elio e le storie tese, Italia, Italy, Milan, nessuno allo stadio, notizie, pensieri, politica, stadio, tessera del tifoso, The auditels family

Grazie a Claudio, che scrive quello che vorrei scrivere io, ma lo fa meglio.

“Il calcio è un grande rito che devi rispettar“. Sì, lo avevano già capito loro, che sono esseri superiori. Sedici anni fa. Figuriamoci adesso, che siamo ormai arrivati all’ultimo ballo del Titanic. La simpatica trovata della Tessera del Tifoso, che probabilmente sarà utile quanto una bicicletta per un pesce, sta scatenando bufere su tutto il territorio del nostro stivalone bucato. Partono paroloni che nemmeno a scarabeo. Per non parlare del casotto che hanno combinato con Maroni l’altro giorno. Bè, lasciatemi dire la mia. Il calcio mi sta altamente sulle balle, come quasi tutti gli sport d’altronde. Però questo rito tribale fatto di ventidue miliardari ansimanti dietro una palla mi provoca uno schifo più forte, più speciale, rispetto alle altre attività sudorifere.

Il problema è che se andassi in giro a dire chiaro e tondo “secondo me dovrebbero chiudere tutti gli stadi, converitrli in parchi e usare i soldi risparmiati per finanziare la cultura o qualcosa di più utile” mi mangerebbero la faccia come leoni impazziti. Il calcio è sacro. Non si può toccare, o ti bruci, come col pentolone delle caldarroste. Basti pensare alla carica ipnotica di quell’orgia legalizzata chiamata Mondiali di Calcio.

La cosa che più mi colpisce è vedere questo costante interesse verso il calciapallone da parte di tutti, tutti, tuttissimi. Non sono gli ultras, che per colpa di qualche coglioncello violento ci rimettono. Sono le persone che vedi tutti i giorni, al bar, a scuola, in pullman, i vicini di casa… se entri un po’ in argomento scopri che sanno a memoria quanta grana si cucca ogni singolo calciatore, ogni singolo allenatore, ogni singolo arbitro. Ore e ore a parlare di strategie e schemi tipo 4-4-2, 4-2-4 e robe del genere (quando va bene)  o a insultarsi perché si tifa per una squadra piuttosto che un’altra (quando va male). Anche la persona che se ne frega più di tutti e non ha mai visto uno stadio in vita sua, stringi stringi, simpatizza per una squadra o almeno conosce qualche calciatore.

Allora, vediamo: conoscete forse il nome di qualche giocatore di polo?  Qualche ballerino di danza contemporanea? Il cognome di alcuni campioni di hockey? Difficilmente. Ma non lo dico per accusare a casaccio. Lo dico perché c’è proprio un problema di fondo. Va bene essere costantemente ossessionati da qualcosa, ma perché non un altro sport, un modo di cucinare, non so, qualsiasi altra cosa…? Perché proprio ‘ste cavolo di calcio? Fra l’altro non è nemmeno nato in Italia. E ovviamente quella finestrella petulante detta televisione ci mette del suo, come dice il grande Caparezza “in tv c’è più calcio che in una cura per osteoporosi“.

Spesso mi chiedo quanto meglio staremmo se, di tutte le energie impiegate dal 90% della popolazione per cori, bandierine, discussioni estenuanti su falli e fuorigioco, tifi etc., se ne impiegasse almeno la metà a discutere di qualcosa come la politica. Sì, perché in Italia non è ancora chiaro questo piccolo concetto, questa piccola differenza: il calcio è un interesse, la politica è un dovere obbligatorio del cittadino. E se non si può biasimare una persona solo perché coltiva un interesse, per quanto ci sembri stupido, la si può biasimare se non adempie ad un sacrosanto dovere. A mio modesto parere è proprio questo menefregismo, questa superficialità, questo accontentarsi del meno peggio e votare inconsapevolmente e/o turandosi il naso che ha contribuito moltissimo alla situazione catastrofica in cui ci troviamo adesso. Bisogna reintrodurre nella mentalità della popolazione che la politica non è una cosa delle alte sfere, ma riguarda tutti noi, e c’è gente che per ottenere i diritti fondamentali negati non è stata seduta in poltrona ma ha combattuto ed è morta. Sangue, sangue, sangue. Lo stesso sangue di cui è imbevuta la nostra violentata Costituzione.

Colpisce e fa arrabbiare il fatto che la parola “vergogna”, di cui tanto avremmo bisogno, sia stata riscoperta solo perché la nostra nazionale è uscita malamente dai Mondiali (a proposito, la situazione dell’Africa è migliorata molto da giugno?). Fa ancora più arrabbiare vedere gente sfiancarsi e urlare per discutere se un arbitro è cornuto o no, se ha sbagliato a giudicare o no, e poi quando si parla di questioni ben più importanti come la costituzionalità di certi lodi, gli appalti truccati, la mafia dei colletti bianchi, le stragi di Stato, lo sfascio della scuola arrivano di risposta solo facce da triglia in salmì o al massimo frasi fatte e idiote tipo “Eh, sì, sempre peggio” o “Che ci vuoi fare, siamo in Italia”.

Siamo in Italia una mazza! Mi sembra ridicolo che il fatto di essere in Italia debba essere visto come una giustificazione alle peggiori nefandezze. Ma che cavolo significa? Scusate, dovremmo essere condannati al baratro perché siamo nati in un posto e non in un altro?

Un’ ultima cosa. Non datemi dell’esagerata perché faccio certi paragoni o perché disprezzo tanto il calcio. Ricordate che qualcuno ha costruito sul calcio delle vere e proprie fortune, è arrivato (troppo) in alto e adesso lo usa anche come arma di distrazione di massa. Se indovinate chi è, vincete un pallone bucato. 

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Chissà cosa direbbe Paolo

19 lunedì Lug 2010

Posted by LadyLindy in L' attualità vista da un'adolescente

≈ 6 commenti

Tag

1992, attualità, Borsellino, Italia, mafia, strage di Stato, trattativa Stato-Mafia, via d'Amelio

Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.

(Paolo Borsellino)

Adesso avrebbe avuto 70 anni. Li avrebbe avuti se non lo avessero ammazzato quel maledetto 19 Luglio del 1992, ore 16 e 58 minuti. Quante cose aveva scoperto? Stava arrivando ad un passo dalla verità sulla morte di Falcone (e non solo)? Aveva davvero capito che fra lo Stato e la mafia si stava creando uno schifoso patto, una trattativa, e si era opposto? Pare di sì. E ormai sappiamo anche le fasi di questa nefandezza che trovate QUI.

Chissà.

Chissà dov’è finita la tua agenda rossa, Paolo, e perché l’hanno fatta sparire. Chissà cosa ci avevi scritto.

Chissà chi sono i “mandanti occulti” della strage e chissà perché non li hanno ancora scoperti.

Chissà perché continuano ad agire indisturbati.

Oggi, 19 Luglio 2010, a Palermo tantissime persone sono orgogliose di volere la verità, usando solo come arma le loro agende rosse per chiedersi ancora una volta il perché di tutto questo. La famiglia Borsellino rifiutò i funerali di Stato e continua a rifiutare il puzzo di compromesso e illegalità che aleggia attorno alle manfrine ipocrite dei politici. Politici avvoltoi, che usano questa sacra ricorrenza per mettersi in mostra e fare a gara di inquadrature davanti alle telecamere. Politici che usano l’immagine di Paolo come un sapone per ripulirsi la coscienza.

Se proprio vogliono piangere qualcuno, che vadano a strapparsi i capelli davanti alla squallida lapide di Vittorio Mangano, definito “eroe” da Dell’Utri e Berlusconi, due esseri guarda caso ancora vivi e vegeti, nemmeno degni di vivere nello stesso Universo in cui hanno vissuto i Santi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Ma io modestamente avviso tutti quegli schifosi che infestano la politicanza italiana, governando ogni giorno col sangue delle stragi di Stato: abbiate il buon senso, la decenza, l’idea, di non presentarvi ad alcuna commemorazione riguardante questi giudici immensi. Non siete nemmeno degni di nominarli.

Se esiste un Dio, un Potere superiore e universale, una qualche Giustizia divina, qualsiasi Essere supremo, io lo prego e lo scongiuro che nel giorno del Giudizio, qualunque sia, possa farvela pagare, farvi pagare caro e farvi pagare tutto. Punirvi amaramente per il patto scellerato che avete fatto e per la gente che avete ucciso, farvi pentire di aver mai messo piede su questo mondo. Voglio Giustizia. Voglio vedere gente come Giovanni e Paolo vivere, e non dei mafiosi assassini legittimati a governare da un popolo reso cieco.

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Po, po po po po po poooooo! Ah no, scusate, questo era 4 anni fa

25 venerdì Giu 2010

Posted by LadyLindy in L' attualità vista da un'adolescente, Pensieri di sfuggita, Telegraficamente

≈ 8 commenti

Tag

calcio, corti, Italia, pensieri, presa in giro

A questo punto potrei scrivervi che abbiamo fatto schifo, che non abbiamo mai vinto una cavolo di partita dall’inizio del Santo Mondiale, che abbiamo giocato solo gli ultimi 10 minuti (sacrificio inutile), che la situazione della squadra nazionale riflette la situazione dell’Italia intera, che ora non ci rimane nemmeno più il calcio ad inorgoglirci di essere italiani…

Ma sinceramente non ne ho voglia.

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