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Vita In Pillole

~ Tipico blog di un'adolescente atipica

Vita In Pillole

Archivi tag: censura

Ci provano di nuovo…la censura dell’AGCOM

01 venerdì Lug 2011

Posted by LadyLindy in L' attualità vista da un'adolescente

≈ 24 commenti

Tag

AGCOM, blog, censura, informazione, Internet, Italy, La notte della rete, regime, rete

Sarà che si sono spaventati, dopo i successi del Referendum (dovuto in gran parte al lavoro dei comitati referendari che hanno lavorato tantissimo in Rete), sarà che Internet è sempre più uno strumento di libertà… ma ci stanno riprovando. Anche solo pensare di poter oscurare un sito senza nemmeno passare per il giudice, senza nemmeno dare un preavviso decente, con qualche scusa del cavolo tipo il Copyright (…prontooo? Avete mai sentito parlare di Copyleft e Creative Commons? O dà troppo fastidio ai monopolisti dell’audiovisivo?), è una cosa criminale.

Siamo alla negazione della libertà di parola… la Rete era nata durante la Guerra Fredda proprio per far girare le informazioni senza possibilità di controllo, e ora invece stanno proprio cercando di imbrigliare tutto, per fare in modo che si sappia solo quello che vogliono far sapere.

Leggete le 10 domande all’AGCOM poste da Guido Scorza. Mandate delle e-mail all’AGCOM. Informatevi su quello che potete fare su Agorà Digitale. Firmate la petizione di Avaaz. Partecipate a La Notte della Rete il 5 luglio, e diffondete a più persone possibili. Anche Valigia Blu sta organizzando delle manifestazioni. Io nel mio piccolo cerco di indirizzarvi alle associazioni e ai gruppi Web che si danno da fare… Ci sono mille modi per poter contribuire alla causa!

Per darvi qualche altra informazione, vi lascio con il video dell’intervista al sempre ottimo Claudio Messora (ByoBlu):

Mobilitiamoci prima che sia troppo tardi.

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Scuola di sopravvivenza

04 sabato Set 2010

Posted by LadyLindy in Dato che a scuola ci vado pure io..., L' attualità vista da un'adolescente

≈ 11 commenti

Tag

anno scolastico 2010/2011, attualità, autunno 2010, Beata Ignoranza, censura, conferenza stampa Gelmini, decreto Gelmini, Gelmini, informazione, istruzione, miur, politica, precari, precariato, riforma Gelmini 2010, ritorno a scuola, sciopero della fame, sciopero Gelmini, scuola, tagli scuola pubblica, telegiornale

“LadyLindy, lei è una dipendente pubblica! Si contenga, cribbio! L’uso che ha fatto della Rete pubblica è criminoso. Questo blog sarà sostituito dal Diario My Little Pony di Mariastella Gelmini.”

L’ultima pillola amara prima di partire per lidi più tranquilli (tornerò, non disperate).

Lo so che vi sto tediando assai con questa storia della scuola, ma è più forte di me, dato che da Settembre a Giugno ci passo sei giorni a settimana. Quello che mi fa venire proprio l’orticaria, la bile, il prurito al naso, è la solita frasettina “I ragazzi scioperano/occupano la scuola/vanno in piazza solo per saltare delle ore di scuola, ma in realtà non sanno nemmeno per cosa lo fanno”.

Allora. Lasciatevelo dire. Se qualche ragazzo (al 99% dei casi un bimbominkia) non sa nulla di cosa succede attorno a lui, vi assicuro che se ne sta a letto o per i cavoli suoi piuttosto che in piazza col fischietto. Inoltre, se il suddetto bimbominkia non ha voglia di andare a scuola, non ci va. Punto. Che ci sia uno sciopero o no. Quindi, andiamoci piano con le accuse di “strumentalizzare” i ragazzi. Altrimenti è un po’ come dire che siamo tutti stupidi senza volontà, e non riusciamo a capire da soli se una cosa è buona o meno (il che va bene alle elementari, ma dalle medie direi di no).

Ed ora, alla vigilia del grande ritorno in prigione sui banchi, arriva la freschissima chicca di Beata Mariastalla Ignoranza Gelmini da Frigida. Mentre i precari scioperano, fanno i digiuni e vengono colti da malore, Lei risponde così:

MaryStar, qui in veste di infermiera Ratched occhialuta e più brutta, svela finalmente la sua vera identità: proiezione femminile (?) di Tremorti Tremonti, con in mano un paio di forbici più grandi delle mani di Edward, pronta a firmare (con la consueta ed elegante X) qualsiasi bel taglione alla scuola pubblica.

Notare la bellissima scusa, pari soltanto al “Maestra, la capra mi ha mangiato i compiti”, che indica i precari scioperanti come militanti dell’IdV e ovviamente strumentalizzati (verbo assai ricorrente, simbolico). A questo punto, a una settimana dall’inizio della scuola, non si sa una beata cippa su cosa ci aspetterà. Né noi ragazzi, né gli insegnanti di ruolo, né i precari. Sì, perché ci rimettiamo tutti. I ragazzi, che a lungo andare verranno trasformati in questo (il processo è già in corso):

La scuola pubblica in generale, che diventerà in poche parole la Scuola Dei Poveri Plebei contrapposta alla chiccosissima Scuola Dei Ricchi, in modo da ritornare alle care vecchie classi sociali pre-lotte di inizio ‘900 (inutile dire che sia gli studenti Plebei che Ricchi, una volta grandi, voteranno il primo coglione che passa: i primi per ignoranza, i secondi per convenienza);

I precari, che già stanno malissimo ora, figuriamoci al compimento del Grande Piano per la Distruzione delle Menti Giovanili.

Ma non preoccupatevi. Quello che ho scritto ho scritto, e qui lo nego. Va tutto bene.

Buon rientro.

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I love you, Iceland

26 lunedì Lug 2010

Posted by LadyLindy in L' attualità vista da un'adolescente, Pensieri di sfuggita

≈ 4 commenti

Tag

ammazza-blog, attualità, censura, ddl alfano, Internet, Islanda, notizie, politica, regime

Questo blog cambia ufficialmente nazionalità… e ora si batte bandiera islandese. Viva l’ Islanda!

L’Italia non è un paese per bloggers. Ormai è dimostrato. Tutto questo voler rendere Internet una seconda televisione, più gestibile e più “cagnolina da salotto” del potere, significa solo due cose: primo, chi legifera in materia di Web non ne capisce una benemerita cippa di rete & co. Secondo, Internet fa paura. I blogger, i social network, i siti di scambio informazioni vengono continuamente demonizzati: perché qui non esiste la censura, e se uno spara sciocchezze viene immediatamente sbugiardato da altri milioni di persone, creando la “selezione naturale” del Web (che fa emergere infatti solo i più bravi ed informati). Internet è il mondo più democratico che esista: tutti, dal bambino al nonno, possono prendere un computer o utilizzarlo da un servizio pubblico e aprire un blog gratuitamente. Senza Internet, i seimila e passa lettori (nel momento in cui scrivo) di questo spazio virtuale non sarebbero mai venuti a conoscenza delle mie idee, né io delle loro, e non ci saremmo mai potuti confrontare civilmente aprendo rispettivamente i nostri orizzonti. Qui le informazioni circolano, la gente discute come si faceva un tempo nei fori e nelle pubbliche piazze. Ognuno può farsi una opinione personale e condividerla. Tutta democrazia, bellezza. Ma la democrazia sta sulle balle a chi vorrebbe il potere tutto nelle proprie mani. Ecco perché Internet è una spina nel fianco che punge sempre più, e si cerca di toglierla con decretini e cavilli ammazza-blog… voglio ricordare a chi di dovere che togliere una spina ben conficcata nella carne non è mai indolore. Magari ci si può anche riuscire, ma poi si vedono le stelle. Ecco perché molti, invece di strepitare, si stanno ingegnando a procurarsi providers esteri in modo da non venire oscurati dal regime contemporaneo.

Se l’Italia non è un paese per bloggers, in Islanda le cose vanno meglio. Da oggi, il Parlamento islandese ha costituito il diritto di bloggare, ovvero: non si può perseguire i bloggers per le cose che scrivono, e se qualcuno prova a querelarli gli internauti possono denunciare per tentativo di imbavagliare l’informazione libera. Questo concetto rivoluzionario si chiama IMMI – Icelandic Modern Media Initiative.

Chissà se l’Italia ci arriverà mai. Nel frattempo, dato che in Islanda i diritti umani sono più riconosciuti, questo blog è islandese. Kveðjur.

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Per Minzolini niente fiori. Solo opere di bene.

26 lunedì Lug 2010

Posted by LadyLindy in L' attualità vista da un'adolescente

≈ 2 commenti

Tag

attualità, censura, Cicciolina, Minzolini, notizie, ultime

Intanto l’Augusto direttore del Cinegiornale Eiar 1 si concede una festa stile Hippie, con compagnia varia (dalla De Grenet a Cicciolina) e ricca di fiori alla “peace & love”. Difficile sapere cosa fare dopo aver passato mezz’ora a parlare di meduse quadrate in tv.

Ma non è questo il punto: dal sito del Tempo.it che aveva pubblicato l’articolo della Sassone tratto da Cafonal, rubrica di Dagospia, è sparito tutto: non c’è più traccia di Mastro Minzo. Bisogna dire che Minzo si porta proprio la censura ovunque vada.

Le foto dell’allegra (e grottesca) serata QUI.

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Prove tecniche di rettifica

25 domenica Lug 2010

Posted by LadyLindy in L' attualità vista da un'adolescente

≈ 1 Commento

Tag

ammazza-blog, attualità, censura, ddl alfano, informazione, legge bavaglio, politica, regime, rettifica, satira

Dietro alle stragi del ’92 c’è il coinvolgimento dello Stato, infatti non si vuole concedere il regime di protezione al pentito Spatuzza perché sa troppe cose.

Rettifica: Le stragi del ’92 sono solo delle illusioni ottiche collettive provocate da comunisti, e nessun componente dello Stato, soprattutto quelli che a quei tempi fondavano Forza Italia, hanno alcun coinvolgimento nei fatti citati. Spatuzza è protetto 24 ore su 24 da millemila uomini armati fino ai denti e può dormire fra venti guanciali.

Il Pdl, ultimamente, è mortalmente lacerato fra correnti e divisioni interne: fra l’altro si sono tutti accaniti contro Granata perché ha osato pronunciare parole in favore della legalità e della verità sulle stragi di Stato.

Rettifica: nel Pdl si vogliono tutti bene, è tutto perfetto e non esistono correnti interne.

Marchionne, amministratore delegato della Fiat, trasferirà in Serbia il lavoro che era previsto per Mirafiori. Sorge il dubbio che in realtà il colpaccio della Chrysler sia stato una specie di salvagente anche per la casa automobilistica torinese, a suo tempo. Però ora Fiat si sta ritrovando un po’ troppe grane. Sono arrivati a voler abolire il diritto di sciopero e la pausa pranzo ai dipendenti di Pomigliano, vanificando in un attimo anni di lotte per i diritti fondamentali dei lavoratori.

Rettifica: Marchionne è il miglior imprenditore vivente in Italia, ha sempre anteposto gli interessi dei dipendenti ai suoi, senza contare che la Fiat ha prodotto macchine dal design straordinario (ad esempio la Multipla prima versione, detta amabilmente “il rospo”). Aggiungo che la casa automobilistica ha salvato generosamente Chrysler dal tracollo, e che le voci su Pomigliano sono solo dei gossip senza fondamento messi in giro da bolscevichi antitaliani.

E ora, cari ammazza-blog, vediamo chi è più furbo. O chi si stanca prima.

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Un messaggio in bottiglia per Gianfranco Fini & Co.

23 venerdì Lug 2010

Posted by LadyLindy in Appelli e attivismo - se vogliamo possiamo, L' attualità vista da un'adolescente

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Tag

appello, attivismo, attualità, censura, Fini, informazione, legge bavaglio, lettera, libertà, messaggio

Al Presidente della Camera, On. Gianfranco Fini
Al Presidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, On. Giulia Bongiorno
Ai Capi-gruppo alla Camera dei Deputati
A tutti i Deputati

La decisione con la quale, lo scorso 21 luglio, il Presidente della Commissione Giustizia della Camera, On. Giulia Bongiorno, ha dichiarato inammissibili gli emendamenti presentati dall’On. Roberto Cassinelli (PDL) e dall’On. Roberto Zaccaria (PD) al comma 29 dell’art. 1 del c.d. ddl intercettazioni costituisce l’atto finale di uno dei più gravi – consapevole o inconsapevole che sia – attentati alla libertà di informazione in Rete sin qui consumati nel Palazzo.

La declaratoria di inammissibilità di tali emendamenti volti a circoscrivere l’indiscriminata, illogica e liberticida estensione ai gestori di tutti i siti informatici dell’applicabilità dell’obbligo di rettifica previsto dalla vecchia legge sulla stampa, infatti, minaccia di fare della libertà di informazione online la prima vittima eccellente del ddl intercettazioni, eliminando alla radice persino la possibilità che un aspetto tanto delicato e complesso per l’informazione del futuro venga discusso in Parlamento.

Tra i tanti primati negativi che l’Italia si avvia a conquistare, grazie al disegno di legge, sul versante della libertà di informazione, la scelta dell’On. Bongiorno rischia di aggiungerne uno ulteriore: stiamo per diventare il primo e l’unico Paese al mondo nel quale un blogger
rischia più di un giornalista ma ha meno libertà.

Esigere che un blogger proceda alla rettifica entro 48 ore dalla richiesta – esattamente come se fosse un giornalista – sotto pena di una sanzione fino a 12.500 euro, infatti, significa dissuaderlo dall’occuparsi di temi suscettibili di urtare la sensibilità dei poteri economici e politici.

Si tratta di uno scenario anacronistico e scellerato perché l’informazione in Rete ha dimostrato, ovunque nel mondo, di costituire la migliore – se non l’unica – forma di attuazione di quell’antico ed immortale principio, sancito dall’art. 19 della dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo e del cittadino, secondo il quale “Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.”.

Occorre scongiurare il rischio che tale scenario si produca e, dunque, reintrodurre il dibattito sul comma 29 dell’art. 1 del ddl nel corso dell’esame in Assemblea, permettendo la discussione sugli emendamenti che verranno ripresentati.

L’accesso alla Rete, in centinaia di Paesi al mondo, si avvia a divenire un diritto fondamentale dell’uomo, non possiamo lasciare che, proprio nel nostro Paese, i cittadini siano costretti a rinunciarvi.

Guido Scorza, Presidente Istituto per le politiche dell’innovazione

Vittorio Zambardino, Scene Digitali

Alessandro Gilioli, Piovono Rane

Arianna Ciccone, Festival Internazionale del Giornalismo e Valigia Blu

Filippo Rossi, direttore Ffwebmagazine e Caffeina magazine

Fabio Chiusi, Il Nichilista

Daniele Sensi, L’AntiComunitarista

Wil Nonleggerlo, Non leggere questo Blog!

Sulla pagina Facebook di “No alla legge bavaglio alla rete“.

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Un motivo in più per sperare nel futuro, anche nel mio piccolo

04 domenica Lug 2010

Posted by LadyLindy in Appelli e attivismo - se vogliamo possiamo, Pensieri di sfuggita

≈ 6 commenti

Tag

blog, blogosfera, censura, futuro, informazione, Internet

A Claudio, che “si ricorda chi aveva chiesto di parlare per primo” e fa anche molto altro. Per fortuna.

Sono passati un paio di anni da quando, comparsa la pagina dello Zio Google (o forse dovrei pronunciarlo Gogol?), mi venne lo strano impulso di scrivere nella fascietta bianca “informazione libera”. E’ stato il punto di partenza per tutto quello che è successo dopo. Non so perché lo feci. Prima usavo Internet poco e male, per cose assai stupide. Forse mi rendevo conto che non sapevo tutto quello che avrei dovuto sapere, che molte cose venivano censurate, nascoste, insabbiate, ma non sapevo come giungere ad una più ampia consapevolezza.

Poi mi misi a cercare con quelle due paroline chiave, tanto semplici all’apparenza, ma tanto complesse da mettere in atto. Informazione. E non solo. Anche libera.

Il primo risultato che mi è uscito? Byoblu.

Pam! Da quel momento è stato un crescendo. Ho capito quante cose c’erano da sapere, quanto dovevamo impegnarci, come si poteva usare Internet in modo intelligente dato che non è un non-luogo, ma un luogo fatto da tutti noi, dove i contributi utili e buoni vanno a formare la nostra conoscenza, quelli cattivi e stupidi vengono eliminati dall’oblio e dal silenzio, come una sorta di “selezione naturale” del Web.

La Rete sarà il terreno fertile per una nuova rivoluzione culturale, come fu l’invenzione della stampa a caratteri mobili a suo tempo.

Da queste intuizioni all’aprire un mio blog il passo è stato breve, ma forse più lungo della gamba – a volte ci si scoraggia, non si sa dove sbattere la testa, non ti legge nessuno anche se ti sfrangi le scatole a scrivere un dannato post, non hai i mezzi e il tempo per fare quello che vorresti.

Claudio c’è passato attraverso tutto questo, e non ha mollato. Ora, finalmente, arriva il riconoscimento della sua grande missione, forse all’inizio un po’ un’utopia, ma ogni giorno sempre più realizzabile. Il suo blog è stato quello che mi ha aperto gli occhi, mi ha insegnato che non bisogna vedere solo quello che ti fanno vedere, anzi… andare oltre, farsi un’idea propria, soprattutto con l’aria che tira oggigiorno, è meglio. Il suo esempio riaccende nel mio animo un lumicino di speranza, perché significa che tutto ciò che creiamo qui, post dopo post, inchiesta dopo inchiesta, video dopo video, di link in link può concretizzarsi. Grazie, Claudio… il Premio Ischia 2010 è il coronamento di quello che hai sempre sostenuto e mi hai comunicato, a me come a tutti i tuoi lettori.

Libera informazione in libero Stato.

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Countdown per il 22 giugno!

19 sabato Giu 2010

Posted by LadyLindy in L' attualità vista da un'adolescente

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censura, Fatto Quotidiano, informazione, mafia, politica, video

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