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agosto, attualità, Caparezza, citazioni, cose che mi fanno incazzare, estate, Ferragosto, juno, miranda priestly, sfogo, vacanze
Che si inculino un cipresso, dunque, tanto il mio destino è stare solo con chiunque.
Alle bestie regalerò i miei sorrisi come Francesco d’Assisi e Pippi Calzelunghe
(Caparezza – La mia parte intollerante)
E’ praticamente Ferragosto, il periodo più orrendamente insopportabile dell’anno. Io, almeno, lo odio, e tenendo in grande considerazione la mia stessa opinione fingerò che tutti voi la pensiate come me, per prolungare una civile e vantaggiosa convivenza blogger-lettori.
Spiegatemi cosa c’è da festeggiare. Spiegatemi cos’ha di bello Agosto. Manco fossimo negli anni ’50 con l’intero Paese che si ferma perché la Fiat chiude per ferie e allora tutti al mare, vespino giallo e cesto pieno di gnocchi al pomodoro da mangiare sulla spiaggia. A quei tempi potevo capire. Ma tanto adesso le fabbriche sono chiuse 12 mesi l’anno, quindi cosa c’è da strepitare tanto? Non viviamo mica in un eterno servizio di StudioAperto (per fortuna).
E nessuno che si preoccupi mai di chi se ne sta a casa. No, perché, sapete, ci siamo anche noi. Quelli che sono costretti dall’umanità intera a sentirsi sfigati perché non trovano nemmeno uno straccio d’oretta per spalmarsi la birra sotto il sole, finire all’ospedale per ustioni, annegare in mare perché c’è lo sciopero dei bagnini, ricoprirsi di sabbia e lombrichi marini cantando danza Kuduro. Noi che ogni tanto qualche bel viaggio ce lo possiamo permettere, ma non abbiamo le possibilità materiali e organizzative per stare un giorno a New York e il giorno dopo a camminare in leopardato per le vie di Istanbul.
Ah, ma dover sottostare a cause di forza maggiore ha anche lati positivi. Per esempio, mi sono fatta aprire le famigerate porte di feisbùc, per entrare ne la città dolente, ne l’eterno dolore e ovviamente fra la gente che più perduta di così nun se pò. Intendiamoci, ho solo spiato… se d’estate s’impennano le vendite di rutti di cervo ammazzaboschi tipo Corona’s stars e gossippate del genere, fatemi il piacere, ma il diritto di farmi i beneamati cazzi degli altri ce l’avrò pure anche io. Tanto che se sei tu il primo a sputtanarti mettendo foto discutibili in pubblico, che tutti possono vedere, non devi lamentarti poi.
Ecco, dicevo, sembra che in questa sammèr tutausendileven vadano molto di moda i baci lesbochic saffici, e il tetteinfuori topless. Anche fra i più giovani. Oh, io l’ho solo scritto eh, non commento. Non faccio il bencheminimo giudizio, nonostante ne sia tentata come se vedessi una scatola di macarons Ladurée incustodita davanti a me. Basterà la mia faccia a farvi capire:
Non ho finito. C’è anche la mia tragedia personale, dovuta alla stagione – io d’estate prendo un sacco di peso. Ciò ha portato alla drastica conclusione: NON.MI.SI.CHIUDONO.PIU’.I.JEANS. God dammit! Ci mancava solo questa. Fottuto caldo che mi fa ingoiare gelati come fossero bicchieri d’acqua.
E questo per quanto riguarda i miei scleri personali che avete la compiacenza di leggere. Poi, di male in peggio, passiamo al brodo di guano a livello nazionale/mondiale/universale… bella gara! Non ci vuole il cervello di Einstein per deprimersi e capire che siamo nella merda. E ve lo farò leggere dalle parole di una blogger molto più brava di me a spiegare certe cose:
E’ in questa occasione che potremo riconoscere i politici, se ce ne sono rimasti, in grado di ribellarsi a quest’assurdità.
Perché non si alzano in piedi e chiedono ai loro colleghi stranieri di allearsi per fermare la speculazione finanziaria con i mezzi della legge? Se è una guerra condotta dagli Stati Uniti con le armi della Borsa per affossare l’Euro, perché non denunciano queste manovre terroristiche? Se lo fanno tutti assieme sarà difficile farli fuori tutti.
Perchè non chieder loro di difendere i diritti del popolo, di quello vero, non quello dell’amore del nanerottolo da rottamare, rigettando le lettere minatorie dei banchieri ed impegnandosi per una crescita vera, e possibilmente una decrescita più ecosostenibile?
In Islanda ci stanno provando. Sarà questione di clima, chissà.