Cara, a parte l’augurarti un intenso soggiorno, non ti parrebbe il caso di togliere quella bambina con le guance rosse che mi imprime una tristezza pazzesca?
Errato.
Fortemente errato.
Una giovane come te non puo’ permettersi di tifare per la tristezza.
Su questa elementare tesi non accetto neppure la discussione.
ecco, con quel “qualcosa del genere” affossi qualsiasi ragionamento filosofico.
Non si puo’, ripeto, alla tua eta’, porre fra le priorita’ la tristezza, in qualsivoglia forma la si voglia definire.
Prova a vedere la gioia con la quale un atleta paralimpico senza braccia e cieco festeggia una medaglia, poi torna qui a parlarmi di tristezza.
Oppure, che forse e’ anche meglio, prova a farti un giro in un reparto pediatrico oncologico.
Si vive per la gioa, santo cielo, non per la tristezza.
ecco, con quel “qualcosa del genere” affossi qualsiasi ragionamento filosofico.
Non si puo’, ripeto, alla tua eta’, porre fra le priorita’ la tristezza, in qualsivoglia forma la si voglia definire.
Prova a vedere la gioia con la quale un atleta paralimpico senza braccia e cieco festeggia una medaglia, poi torna qui a parlarmi di tristezza.
Oppure, che forse e’ anche meglio, prova a farti un giro in un reparto pediatrico oncologico.
Si vive per la gioa, santo cielo, non per la tristezza.
Già. Chiarissimo, e non preoccuparti: la tristezza non è certo ciò per cui vivo… Chiunque mi conosca può confermare! Soltanto, trovo che ognuno abbia dentro di sé una parte malinconica più o meno accentuata, e secondo me non bisogna soffocarla o averne paura, o si rischia di fare peggio.
Cara, a parte l’augurarti un intenso soggiorno, non ti parrebbe il caso di togliere quella bambina con le guance rosse che mi imprime una tristezza pazzesca?
Ciao
Zac
Grazie mille! Io tifo sempre per la tristezza, ma speravo desse più una sensazione di pucci filosofico-esistenzialista. Sto delirando.
Errato.
Fortemente errato.
Una giovane come te non puo’ permettersi di tifare per la tristezza.
Su questa elementare tesi non accetto neppure la discussione.
Ciao
Zac
Nou! Ma perché? Fa parte della mia filosofia esistenziale o qualcosa del genere.
ecco, con quel “qualcosa del genere” affossi qualsiasi ragionamento filosofico.
Non si puo’, ripeto, alla tua eta’, porre fra le priorita’ la tristezza, in qualsivoglia forma la si voglia definire.
Prova a vedere la gioia con la quale un atleta paralimpico senza braccia e cieco festeggia una medaglia, poi torna qui a parlarmi di tristezza.
Oppure, che forse e’ anche meglio, prova a farti un giro in un reparto pediatrico oncologico.
Si vive per la gioa, santo cielo, non per la tristezza.
Ciao
Zac
ecco, con quel “qualcosa del genere” affossi qualsiasi ragionamento filosofico.
Non si puo’, ripeto, alla tua eta’, porre fra le priorita’ la tristezza, in qualsivoglia forma la si voglia definire.
Prova a vedere la gioia con la quale un atleta paralimpico senza braccia e cieco festeggia una medaglia, poi torna qui a parlarmi di tristezza.
Oppure, che forse e’ anche meglio, prova a farti un giro in un reparto pediatrico oncologico.
Si vive per la gioa, santo cielo, non per la tristezza.
Ciao
Zac
Mi e’ partito il commento in duplice copia, meglio cosi’, cosi’ e’ ancora piu’ chiaro.
Già. Chiarissimo, e non preoccuparti: la tristezza non è certo ciò per cui vivo… Chiunque mi conosca può confermare! Soltanto, trovo che ognuno abbia dentro di sé una parte malinconica più o meno accentuata, e secondo me non bisogna soffocarla o averne paura, o si rischia di fare peggio.
Ah, übrigens. Grüß Gott non è molto austriaco, piuttosto bavarese o schwäbisch 🙂
Cavoli mi hai beccata. Purtroppo sono influenzata dalla Baviera…
A Colonia invece “Moin moin”
Niente sarà mai come il Giapponese moshi moshi quando rispondi al telefono
Lass dir gut gehen! Bis bald.
Danke!!!
Buon viaggio, mi raccomando … esigiamo, al rientro, un dettagliato racconto sia scritto sia fotografico.
Sicuramente! Cercherò di essere meno seria possibile.