Avviso ai naviganti: questo post sarà lungo, noioso e probabilmente poco interessante. Si parlerà di disquisizioni teologiche che solo una matta ed inesperta 15enne come me, alle 10 di mattina, può concepire. Per la vostra incolumità mentale, forse fareste meglio a chiudere questa pagina. Io vi ho avvertito.
Premessa d’obbligo: nel mio paesino abbastanza narrow-minded, ben lontano dall’apertura culturale delle grandi città (forse per colpa dell’afa in estate e della nebbia in inverno), l’educazione alla religione cattolica è fondamentale. E’ praticamente parallela all’educazione scolastica: una macchina perfettamente (o quasi) organizzata, che ti accalappia dai 5 anni in su e alla quale non puoi sfuggire, come con le lettere di arruolamento per l’esercito in tempo di guerra. Se solo si sgarra un attimo, si viene additati come “disertori”.
Ovviamente tutto questo non ha risparmiato nemmeno la sottoscritta. Ogni domenica, dopo la Santissima Messa delle 10, cartellina alla mano e tutti in canonica per la mezz’ora di Catechismo settimanale, sognando i tortellini che dalla fame vedevo dappertutto. E poi i traguardi massimi: i Sacramenti. Prima la Comunione, poi ovviamente la Cresima. E’ un po’ come quando sei malato e ti fanno ingurgitare tutto d’un fiato il cucchiaione di antibiotico, che neanche te ne accorgi sul momento (poi cominci a sentirti in bocca il saporaccio).
Mi ricordo ancora la Prima Comunione. Estate torrida come non se ne vedevano da secoli. E noi, invece del bikini e una bella bibita ghiacciata, dobbiamo presentarci abbigliate come candidi sacchi per le patate, in palandrana bianca, crocifisso al collo e fiorellini nei capelli. Tutto per quel momentino lì, davanti al prete con l’Ostia in mano; senza contare il pranzo di quattordicimila portate, i cambi d’abito, i soldi, le bomboniere etc. etc.
La Cresima ve la risparmio, è stata una cosa molto simile con la variante del crocifisso disegnato sulla fronte invece dell’Ostia (che non chiamo in altri modi perché Internet è pubblico).
Allora era tutto una specie di gioco. Come fanno i bambini a capire quello a cui vanno incontro? Il modo in cui sono segnati per sempre? E perché quasi sempre i bambini vengono battezzati appena nati, quando non sanno minimamente cosa sta succedendo? Non è un po’ come fregarli, dato che poi si passa tutta la loro infanzia a spiegar loro che quello che è stato fatto è buono e giusto? Per esempio, se non mi avessero mai battezzato da piccola e me lo venissero a proporre adesso, a 15 anni, potrei riflettere bene sulle conseguenze che ciò comporterebbe… magari direi di no, magari di sì, chi lo sa. (E solo dicendo questo basterebbe per non essere più una fedele… devo aspettarmi una scomunica da Ratzi?)
Di certo sarei più consapevole di una piccola neonata che pensa di farsi un bagnetto come tanti.
Ma passiamo alla mia visione attuale delle cose. Secondo me è molto importante distinguere Religione e Chiesa. La Religione è la risposta che l’uomo si dà per le grandi domande della vita, e questa risposta può essere un modo diverso per arrivare ad uno stesso obiettivo. E fino a qui va bene.
Parlando del Cristianesimo in particolare, ammiro la figura di Gesù di Nazaret perché era un vero rompiballe. No, non prendetemi per blasfema (anche se dietro ogni blasfemo c’è un giardino incantato), rompiballe nel senso che andava contro il sistema, era scomodo, sovvertiva l’ordine ingiusto delle cose, poneva tutti, uomini e donne, grandi e bambini, su un piano di uguaglianza – per questo l’hanno ammazzato. Era coraggioso, questo sì. Ma alla fine, era un profeta (infatti così è visto da altre religioni), un semidio o un Dio? Se fosse stato davvero un profeta, cosa avrebbe avuto più di tanti altri profeti che sono vissuti? Anche loro magari avrebbero avuto messaggi importanti e belli. Però, a questo punto non si ridurrebbe una Religione ad una filosofia? E qui si apre un altro dubbio: come si distingue una Religione da una filosofia di vita?
Continuiamo. La mia polemica riguarda la Chiesa, che come ho detto non è la Religione. La Chiesa è fatta di uomini, non di divinità, e in quanto tale è fallibile. Ma allora, se i preti sono umani quanto me, che diritto hanno di interpretare le Sacre Scritture al posto mio, magari facendomi capire solo quello che vogliono loro? Nel Cattolicesimo protestante, ad esempio, i pastori non interpretano le Sacre Scitture ma si limitano a guidare le preghiere. Per non parlare di tutti i problemi che la Chiesa e il Vaticano hanno creato all’Italia in tutta la sua storia, strumentalizzando il messaggio di Cristo pe piegarlo ai suoi sporchi comodi… pensate che fra i santi ci sono anche degli assassini (vedi San Cirillo nella storia di Ipazia). Il video qui sotto spiega molte cose:
E ora trovatemi un bravo teologo che risponda alle mie domande. O, se preferite, uno psicanalista.
Ciao Lady Lindy. Condivido quello che hai scritto e mi sento di dirti che hai Ragione. Ciao Francesco (teologo)
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Allora: il mio desiderio iniziale era di riequilibrare gli interventi, qui e nel post che segue. Infatti noto nei commenti una preponderanza di ateismo di tipo razionalista anti-teista (o meglio, visto che siamo in Italia, anti-cattolico), in tipico stile UAAR: superiorità intellettuale, complottismo cristiano ecc… Sorvolo, anche perchési si è già intuito da che parte non sto :).
Volevo focalizzare un punto.
“Dio esiste?”
“Ha un senso la nostra vita?”
…
Le domande esistenziali come queste non lasciano scampo: alla fini ci comportiamo come se una risposta l’avessimo data.
Limitandoci alla prima: non esiste una dimostrazione, un’evidenza, che ci dica qualcosa al riguardo (e secondo me non esisterà mai). E attenzione: non vale il trucco “chi afferma deve dimostrare”, che è mutuato dall’ambito giurisprudenziale, mica è una regola universale, a dispetto delle teiera di Russel (infatti il concetto di Dio non è per niente paragonabile a quello di teiera)! Io che ho studiato anche matematica direi che tutti dovrebbero dimostrare un’ipotesi per poter razionalmente dire che è vera, altrimenti la verità non si può comunque dire. Che Dio esista o no, lo si può soltanto credere. Non è forse irrazionale dire “visto che nessuno ha dimostrato l’esistenza di Dio, allora non esiste”? Se c’è Chi ha fatto il mondo, date le sue “capacità” direi che se vuole è capacissimo di non farsi beccare!
Una posizione onesta allora sarebbe proprio l’agnosticismo, anche se per certi versi è superficiale (perché converrebbe decidersi, se la questione si ritiene importante per la vita!). Più onesta dell’ignosticismo: infatti il fatto che ce la poniamo, questa domanda, dimostra che riteniamo possibile l’esistenza di un qualcosa/qualcuno che definiamo come origine/fine di tutto, cioè riteniamo il concetto di Dio definibile (ovvero si può sapere di cosa si sta parlando) e quindi sensato discuterlo. Il problema dell’agnosticismo, come accennavo sopra, è che che in pratica ci si comporta solo in due maniere: come se Dio esistesse oppure no.
Con ciò spero di aver ripristinato una pari dignità intellettuale anche dell’ipotesi “Dio esiste”.
Quel che possiamo fare allora è porci la domanda della sua esistenza e tentare di intuire la verità, in base alle proprie esperienze del mondo sulle quali eseguire una propria “stima probabilistica”. Aveva ragione Pascal: si tratta proprio di una scommessa!
Concludendo, rispetto al mio desiderio iniziale ho cambiato idea. Oltre a non averne il tempo, non penso neanche sia del tutto utile mettermi in competizione con “gli osti del vino ateo”, in qualità di venditore del vino cattolico, per andare avanti con la metafora qui usata. Stia attenta, gentile e giovane LadyLindy: anche loro voglio vendere il loro vino, vogliono aver ragione. E’ giusto così: ognuno vuole aver ragione.
Quello che penso utile dire è questo: non si limite, gentile e giovane LadyLindy, a cercare nei libri o in Internet. Forse i concetti e i ragionamenti sulla carta o davanti allo schermo possono essere sufficienti per l’ateismo, ma non per la fede. Se veramente è in ricerca e non ha già scelto l’ateismo, parli anche con delle persone in carne ed ossa (per significare questo mi sono reso anonimo – ovvero non risponderò), vive davanti a lei. Infatti non è forse di vita che stiamo parlando?
Saluti
caro anonimo, riesco a dirle solo questo: grazie. (In realtà lo stile della scrittura mi semrbra di averlo già visto da qualche parte…)
Grazie perché se si vuole avere un’opinione bisogna sentire tutte le opinioni, compresa la sua. Certamente non cerco solo con internet e libri, ma il primo passo è stato proprio con le persone in carne ed ossa. Molte delle quali non mi hanno soddisfatto, però.
Sembra proprio che qualsiasi soluzione umana sia errata o incompleta, non è possibile venirci a capo… in effetti l’agnosticismo, come scrivevo, mi sembra il pensiero più onesto e possibile anche alla mia età… ovviamente comporta anche dei lati non ben definiti, ma secondo me è solo per lasciare la cosa più sul personale (mentre una qualsiasi religione impone la fede e l’ateismo impone l’assenza di un qualsivoglia Dio, l’agnosticismo è qualcosa di più intimo e “declinabile” alla propria sensibilità, a mio avviso).
Sempre aperta a confronti e dibattiti. Saluti.
ciao cara Lin- a me non pare che cerchi un teologo – fede – questa è la parola alla quale puoi rivolgere te stessa/o, nella profondità della tua anima, per dare risposta a te stessa/o
più uno si sente attirato da Dio e più deve “uscire da se stesso”, nel senso di rivolgersi al mondo per portare ivi una divina ragione di vivere” (Santa Teresa Benedetta della Croce, Edith Stein, Patrona d’Europa).
mi si è annebbiato il tutto circa il tuo post, a qualcuno piacendo, voleva fosse così, niente da insegnarti o suggerirti signorina Lin, hai già le tue domande, quanto bastano per darti le risposte che cerchi. Grazie di essere, un abbraccio
cioé, il mio post ti ha fatto porre domande a te stesso? Ti ha incasinato tutto? Non so se esserne felice o affascinata.:)
Grazie a te immensamente e torna quando vuoi =)
Non ho preso parte al dibattito dell’ultimo mese, ma il suo commento sentenzioso, VolutamenteAnonimo, mi spinge a entrare nella discussione. Posto che non sono interessato ad alcuna mescita di vini, vorrei dirle che l’ateismo di cui felicemente mi fregio non è una posa vanagloriosa bensì una definizione identitaria. Rifiuto il sovrannaturale; rifiuto il dio cattolico e tutte le divinità di cui, nel corso della storia, gli uomini si sono dotati per rassicurarsi; rifiuto i cleri, organizzazioni politiche sorte per gestire potere, denaro e diffondere odiose superstizioni. Il punto, qui, non è stabilire se dio esista o meno – domanda che, come lei stesso afferma, è lungi dal trovare risposte certe. Il punto, semmai, è opinare sulla validità dei dogmatismi religiosi (nel caso della nostra ospite, quelli cattolici). Si tratta, in sostanza, del problema della libertà, dell’autonomia di pensiero. Poiché dio è indimostrabile, per quale motivo dovremmo soggiacere a un’etica arbitrariamente elaborata in suo nome da una casta sacerdotale? E’ perfino ovvio che un essere senziente si ponga in maniera critica di fronte a certe antinomie. Ed è altrettanto ovvio che il pensiero scientifico, razionale, susciti in esso maggior fascinazione. Dopodiché, se lei pensa che il cosiddetto onere della prova (riguardo l’esistenza di dio) sia una provocazione miscredente, pazienza. Resta il fatto che laddove le religioni non artigliano facili consensi, le società progrediscono. Infine – non me ne voglia – il ricorso a banali sentimentalismi sul senso della vita (crede che io non stimi importante la vita?) mi pare una debolezza argomentativa. Il tema della fede si affronta razionalmente, freddamente, mettendo in un canto le emozioni. Non c’è altro modo.
sempre più interessante, il dibattito entra nel vivo…
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“E’ praticamente parallela all’educazione scolastica: una macchina perfettamente (o quasi) organizzata, che ti accalappia dai 5 anni in su e alla quale non puoi sfuggire, come con le lettere di arruolamento per l’esercito in tempo di guerra. Se solo si sgarra un attimo, si viene additati come “disertori”.”
grazie per questa chicca. Certo che vedermi citata sopra ad un video del genere mi fa un po’ impressione. 😉
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Cercasi teologo…
Per farsi dire dall’oste se il vino è buono?
per farsi dire dall’oste quanto mi costa il vino.
se pensi al costo del vino sarà meglio che bevi acqua cara Luce
non mi spiego una cosa, o non sei così ado.. come sostieni, considerate le tue risposte, che sono a dire il vero abbastanza circonstanziate, a volte condite di ironia, che porterbbe a pensare che sei così leggera, circa l’intelletto di un ado, o ci stai facendo … o forse siete più e più persone che a seconda delle varie repliche rispondono a tono ….
cmq
il senso della mia risposta delle ore 16:04 è molto semplice, se vuoi il meglio di ciò che desideri, lo paghi per quello che costa e non ti chiedi neanche quanto costa, per il semplice fatto che vuoi il meglio
vivi la tua vita, nella libertà che ti vuoi concedere, se hai nel tuo profondo il senso di Cristo e della sua Croce, custodiscilo dentro te, un giorno ti ritorneranno utili, non essere tediosa o corruttrice, che di ombre nella nostra mente ve ne sono così tante, che non immagini neanche da chi è pervenuto questo tema del tuo blog
cavoletti quanti pensieroni 🙂
sono sempre la stessa persona! Davvero! Però è vero anche che il tono delle mie risposte cambia molto a seconda della domanda e del contesto (mi sembra abbastanza logico). Poi penso che il resto sia una questione di maturità (ho 15 anni).
Grazie per i consigli, ma non ho capito bene l’ultima frase… “che non immagini neanche da chi è pervenuto questo tema del tuo blog”
L’ultima frase, se mi si consente l’intromissione, è l’oste che te lo manda, tramite gregario, sotto forma di pizzino.
Per comunicare cosa? Che il vino è buono, naturalmente!
Non badate troppo alla sintassi: il cervello è acceso solo parzialmente.
chiarissmo, non si preoccupi! 🙂
E in effetti era quello il problema… magari però un oste diverso ti dice un’altra opinione, e sentendone di diverse di può confrontare…
di quale oste vai parlando per conoscere altre opinioni, non lo so, se ti riferisci al suo antagonista, o all’oste della taverna del tuo ridente paesino
E’ STATO SATANA!:-D
e qui ci sarebbe da far benedire tutti i nostri computer per purificarli.
@ jim
sai, esistono anche altre religioni oltre al Cristianesimo… forse questo punto ti mancava 🙂
nella metafora le altre religioni sono gli “osti”… e io dicevo che conoscere le altre religioni abbastanza approfonditamente potrebbe far capire che non tutto è così giusto e lineare nella propria. Tutto qui. Non c’entra il demonio, belzebù, satana o come lo vuoi chiamare…
Comunque sia, il vino fa male, se assunto in dosi eccessive. E se uno parte con l’idea che esso possa dare la felicità… insomma… Ho detto.
OT.: ecco, questo template va decisamente meglio. Il precedente, soprattutto per la colonna di destra, rischiava di danneggiare ulteriormente la mia vista, già messa a dura prova dalla pratica (in dosi eccessive?) dell’autoerotismo.
eeeh, costa anche quella però… e poi non avrei nemmeno l’oste da interpellare 😉
oh sì, infatti si parte dal presupposto di assumerlo responsabilmente. Mi piace questa visione della “religione come vino”… 🙂
P.S. Sono contenta che ti piaccia la nuova grafica… non ho resistito al tema koi a causa della mia passione per il Giappone. Se poi i tuoi occhi già martoriati da un’insoddisfacente vita sessuale trovano riposo, tanto meglio.
La mia vita sessuale non è insoddisfacente. È solo diversa.
capisco
a ognuno la sua. Quello che fa la gente dalla vita in giù non è un mio problema… 😀
Curiosità comprensibile. Tuttavia, mi preme far notare che sovente non si bada a spese, quando ci si appassiona a qualche cosa.
eeeh, è vero.
Spero allora che non mi lascino senza mezzi solo per questa paura.
dio ci liberi dalla religione, diceva un mio vecchio professore. io invece ti consiglio subito di saltare ai libri dei polemisti anticlericali e dei materialisti: su tutti richard dawkins, l’illusione di dio, e cris hitchens, dio non è grande. poi ti puoi farti anche qualche risata con religolous, documentario in stile moore su quanto è pericolosa la religione e su quanti danni faccia e sopratutto farà.
poi possiamo parlare ore, ma la mancanza di rispetto e l’intolleranza che ti restituiscono mediamente i seguaci della religione, è quasi incenerente. come cercano di importi, direttamente o mellifluamente, i loro valori, è vomitevole. Come non ti lascino libero di decidere come un uomo capace di libero pensiero, è umiliante. mi consola pensare che sono solo dei piccoli ed isterici esseri umani. dio, qualunque cosa sia, non ha nulla a che vedere con questi fenomeni umanissimi e spesso penosi
già, forse con questo ragionamento si potrebbe arrivare alla conclusione che Dio è troppo Dio per noi esserini.
Ma se nessuno lo considerasse più Dio, Lui non lo sarebbe più… o cielo, ricomincio.
cara Luce
hai in te il senso dell’amore con la A maiuscola, che non è quella che proviene dagli uomini, se ti permetti di definire il Figlio dell’Uomo, un profeta o rompi….
Luce
ciò che ti è stato dato e che tu non hai chiesto e voluto, ti è stato dato solo per Amore
fanne Tesoro dei doni che hai ricevuto
s.t.a.l.k.e.r.
http://www.repubblica.it/politica/2010/06/16/news/berlusconi_tutti_spiati_ma_consulta_boccer_il_ddl-4887776/?ref=HREA-1
come essere umano tendo a destare questa persona;
il fatto è che mi soffermo ad osservarlo e più lo osservo, mi soggiunge dal profondo della mia anima un pensiero:
amalo, come IO ho amato te
siamo creature nel mondo, scese per ammirare il Suo
Creato e soprattutto aiutare chi ha bisogno di Amore
Luce
=_=
hihihi 🙂
grazie per le belle parole, le custodirò e le userò nei momenti difficili. Non vanno sprecate.
🙂 Non credo tu abbia bisogno di uno psicanalista. In quanto al “teologo”, sicuramente sarei la persona meno adatta… pur nutrendo una ‘insana’ passione per le letture teologiche, che nella mia irriverenza trovo irresistibilmente divertenti.
In proposito, cercherò di fare la persone seria e proverò ad abbozzare qualche piccolo suggerimento per indirizzare alcune delle tue domande (più che legittime) verso risposte di certo più soddisfacenti delle mie, evitando con cura le mie considerazioni personali, ai limiti della blasfemia.
“…E perché quasi sempre i bambini vengono battezzati appena nati, quando non sanno minimamente cosa sta succedendo?…”
La risposta sembrerebbe assai semplice. Per chi ci crede, in caso di elevata mortalità infantile (come era naturale fino ad un secolo fa), si assicurava ai neonati battezzati la salvezza eterna e l’ipotetica liberazione dal peccato originale, ovviando agli spiacevoli inconvenienti di una morte prematura. In caso contrario, l’infante non battezzato, seppur non ‘peccatore’, finiva nel “Limbo”: una sezione separata dell’Inferno; una sorta di anticamera infernale in cui si restava parcheggiati per l’eternità, “lontani dalla luce della grazia divina” pur senza condividere i caritatevoli passatempi con i quali venivano invece intrattenuti i “dannati”.
Quindi, diciamo che il battesimo degli infanti è una specie di precauzione preventiva. Che io sappia, Gesù fu battezzato dopo i 30 anni. E nello stesso Cristianesimo delle origini, il battesimo si poneva come atto consapevole ed accettazione convinta del sacramento, col quale si abbracciava per libera scelta la ‘comunità dei credenti’ (Ecclesia), tramite la remissione dei peccati compiuti prima della conversione ed il pieno riconoscimento della sacralità del Cristo divino. A maggior ragione che la gran parte delle conversioni, almeno nei primi secoli, avveniva in età matura.
“Come si distingue una Religione da una filosofia di vita?”
E’ una questione semantica e di sostanza, che risiede nella distinzione dicotomica tra TRASCENDENZA ed IMMANENZA; un argomento ricorrente sul quale credo esista qualche milione di libri..:)
“La Chiesa è fatta di uomini, non di divinità, e in quanto tale è fallibile”
Questione di lungo dibattimento… Si tratta solo di analizzare due millenni di storia. Molto sinteticamente diciamo che la “Chiesa” così come la conosciamo prende forma ed ossatura nell’ormai lontanissimo CONCILIO DI CALCEDONIA (Anno 451 d.C.)
Più che un “concilio ecumenico” è in tutto e per tutto un incontro di natura strettamente politica, con la supervisione imperiale, in cui viene delineata la futura struttura di potere e buona parte dell’attuale ‘Credo’ liturgico, tra cui il famoso dogma della “consustanziazione” (sapete tutti di cosa parlo, vero?!?) che suscitava le scettiche ironie dei Catari, prima che questi venissero (misericordiosamente, s’intende!) sterminati.
P.S. La fede assoluta nella “consustanzialità”, e nella conseguente transustanziazione del Cristo, è il fondamento teologico che distinque il vero cattolico dall’eretico.
Ergo, questo vuol dire che la maggior parte dei cattolici sono in realtà ERETICI, con tutto ciò che ne consegue…:-D
grazie mille per la bella ed interessante risposta!
Ho comunque notato che molte delle regole della Chiesa odierna – a parte il concilio Vaticano II – non sono mai state rimodernizzate (e tenerle uguali da millenni di anni porta i suoi svantaggi, no?). Ad esempio il celibato dei preti: come il battesimo in età infantile, ha origini storiche perché si volevano evitare eredi (anche qui, intrallazzi politici). Ma così facendo i preti devono reprimere delle pulsioni che sono normali e naturali, che magari per i soggetti più problematici sfociano nella terribile pedofilia!
Per non parlare del concilio di Nicea, 325 d.C., con cui un imperatore (che non dovrebbe azzeccarci niente) decise della natura divina di Gesù (“generato, NON CREATO, della stessa sostanza del Padre”), mettendo becco nel dibattito fra ariani e atanasiani.
Mi viene da ridere se penso a tutte quelle vecchiette col rosario in mano, che pregano qualcosa che non conoscono per niente. 😀
Noto con piacere, e con rinnovato stupore, che siamo davvero molto preparate sulla materia. Ogni volta rimango assolutamente stupito dalla profondità dei tuoi post, la complessità, l’arguzia penetrante e la raffinata capacità di analisi con cui affronti le tematiche da te selezionate… Hai tutta la mia ammirazione… I miei più sinceri complimenti!!
Se invece mi permetti un’ultima osservazione… a proposito di celibato ecclesiastico, non si tratta certo di un precetto evangelico e, soprattutto, non hai mai costituito una norma così granitica. Tanto è vero che fino all’ XI secolo la convivenza matrimoniale o “more uxorio” era praticamente la norma tra i chierici. E questo avveniva nonostante le reiterate condanne papali. Diciamo che le cose cominciano a cambiare decisamente, dopo le durissime reprimende del terribile Ildebrando di Soana (papa Gregorio VII) ed i primi Concili romani nella basilica del Laterano: il Concilio Lateranense I (anno 1123) ed il Concilio Lateranense II (anno 1139), anche se 50 anni dopo il teologo Uguccione da Perugia ancora lamentava l’esistenza di preti sposati.
Paradossalmente, credo però che l’istituzione del celibato sia il provvedimento meno legato a motivazioni di tipo “materiale”… Anche perché niente impediva al casto vescovo senza prole di favorire comunque fratelli, nipoti e parenti, come in effetti avveniva. La parola ‘nepotismo’ in fondo nasce da questo tipo di favoritismi.
grazie mille per i complimenti… 🙂
sì, di certo i preti dovevano trovare qualche escamotage per calmare le pulsioni carnali *hihi*
ma a quel punto, non sarebbe stato meglio abolire del tutto il celibato? Per fare un esempio fra i tanti ti cito addirittura un Papa, Alessandro VI, che aveva come amante Vannozza Cattanei (neanche bellissima in verità)… da loro nacquero Lucrezia Borgia e altri 3 maschi. Nella loro simpatica ed atipica famigliola si praticava con leggerezza la corruzione sessuale, fra l’altro si dice che la stessa Lucrezia abbia avuto una relazione col padre naturale (il papa), della serie viva l’incesto. Magari faccio un post su quella esuberante biondina, che dici? 🙂
🙂 Ohh sui Borgia esiste una vastissima biografia. Se mi perdoni, faccio anch’io un pò di “revisionismo storico”… I papi rinascimentali sono in tutto e per tutto principi laici, provenienti in massima parte dall’antica aristocrazia romana (Barberini, Colonna, Orsini, Borghese) o, in alternativa, dalle potentissime famiglie di banchieri toscani e “faccendieri” liguri (Medici; Cibo).
Ricchissimi, rotti ad ogni vizio, intrigo e commercio. Però italiani. Il cardinale Borgia (Borja) fu un pessimo papa, ma non peggiore rispetto a tanti altri suoi contemporanei. Tuttavia era di origine spagnola, e questo lo rendeva inviso alla stragrande maggioranza dei regoli italici e dei loro sudditi, che mal tolleravano il dispotismo iberico sulla Penisola. A questo si deve buona parte dell’ingigantimento della sua ‘leggenda nera’.
Lucrezia fu soprattutto una vittima della sua tremenda famiglia.
Personalmente, i miei preferiti sono i papi medioevali dell’XI secolo: in buona parte degli psicotici tutti o quasi legati ai Conti di Tuscolo ed ai loro diretti rivali (Crescenzi e duchi di Spoleto). Se ti interessa l’argomento, potresti trovare le loro biografie esilaranti, specialmente quella dell’incredibile Teofilatto… Il fatto che i pontefici scelgano molto di rado il nome “Benedetto” è dovuto al suo nefasto ricordo.
allora il fatto che l’attuale papa abbia scelto proprio quel nome è tutto un dire! xD
Teofilatto III dei Conti di Tuscolo, dici? Ne ha passate di tutti i colori a quanto ne so. Dalla simonia alla scomunica. Evviva.
P.S. Il post su Lucrezia Borgia è bello che pronto!
Per fortuna, non sono teologo né psicanalista. Posso però dirle francamente una cosa? Il fatto che lei ritenga di necessitarne, significa la vittoria del pensiero irrazionale su cui si fondano le religioni. Se cerca una risposta, lasci perdere il prete e il medico. Lei non è malata, deve solo ridefinire la propria etica alla luce delle convinzioni che maturerà dopo un percorso di autocoscienza. Potrei suggerirle un lungo elenco di letture, ma mi limito a questo romanzo (purtroppo incompleto): http://www.feltrinellieditore.it/SchedaLibro?id_volume=674250 Ammetto che alla sua età non sarà facile venirne a capo, tuttavia sono convinto apprezzerà l’estremo sarcasmo con cui il grande Flaubert fa a pezzi le certezze ottocentesche. Il capitolo sulla religione, per esempio, è formidabile. Saluti
penso sia normale avere bisogno anche di irrazionalità, qualche volta, altrimenti dove li mettiamo certi sentimenti come l’amore? 🙂
Appena posso corro in biblioteca e afferro il libro, ringrazio molto per il consiglio. Magari corromperò la bibliotecaria in modo che me lo faccia tenere fino al compimento del fatidico diciottesimo. O forse è meglio leggerlo adesso…
Salutoni
Il primo capitolo lo offriamo noi: http://ainostriposti.wordpress.com/materiali/letteratura/
Buona lettura!
oh che galantuomo! Mi nutro, allora! Grazie mille 🙂